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La performance però al di sotto della media europea (68%)

Asfalto, il tasso di riciclo in Italia arriva al 60%: risparmiate 10 mln ton di materie prime

I dati Siteb mostrano che le nuove pavimentazioni stradali realizzate contengono almeno il 30% di fresato, il prossimo obiettivo è arrivare almeno al 50%
 |  Green economy

Grazie all’economia circolare, nell’ultimo anno in Italia è stato evitato l’utilizzo di 10 milioni di tonnellate di inerti e oltre 420mila tonnellate di bitume, puntando sul riciclo delle strade.

Secondo i dati messi in fila dall’Associazione strade italiane e bitumi (Siteb) l’impiego del fresato d’asfalto (materiale ottenuto dalla rimozione delle pavimentazioni stradali) è riuscito infatti a consolidare un tasso di riciclo pari al 60%, assottigliando il gap rispetto alla media Ue, che mostra un recupero del 68% del fresato (la Francia arriva però già al 77%, la Germania all’85%).

In Italia, del restante 40% di fresato solo una minima parte vie recuperata nella produzione di aggregati riciclati o nel conglomerato bituminoso (asfalto) a freddo, la maggior parte resta a deposito in attesa di utilizzo.

La stragrande maggioranza delle strade è oggi realizzata in asfalto e «non esiste materiale migliore del fresato d’asfalto per i lavori di manutenzione delle pavimentazioni stradali, sia perché i costituenti sono gli stessi del conglomerato originale, sia in quanto è al 100% riciclabile», spiegano dalla Siteb.

Ad oggi le pavimentazioni stradali realizzate in Italia contengono almeno il 30% di fresato, a fronte del 20% nel 2014 e del 25% nel 2018; il dato sul riciclo complessivo sale ulteriormente se si tiene conto anche del fresato impiegato in altre applicazioni quali sottofondi, riempimenti e conglomerati a freddo.

In questo contesto, Siteb ha calcolato che l’impiego del 30% del fresato nel totale di 35 milioni di tonnellate di conglomerato bituminoso prodotto nel 2023, ha evitato l’utilizzo di 10 milioni di tonnellate di inerti e 420.000 tonnellate di bitume vergine, per un valore economico complessivo di 440 milioni di euro in un solo anno.

«Ipotizzando per i prossimi anni un incremento dell’impiego del fresato dal 30% al 50% del conglomerato bituminoso prodotto in Italia, il risparmio di materiali – argomentano dall’associazione – potrebbe raggiungere quota 17,5 milioni di tonnellate per gli inerti e 700mila tonnellate per il bitume, per un controvalore economico di 735 milioni di euro per il solo conglomerato. Un potenziale enorme per il nostro Paese, storicamente privo di materie prime».

Redazione Greenreport

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