
Per Iren il primo trimestre 2025 chiude in positivo, con ricavi in crescita del 33%

Il cda della partecipata a maggioranza pubblica Iren ha approvato ieri i risultati relativi al primo trimestre di quest’anno, che segnano ricavi pari a 2.093 milioni di euro (+33%) – un incremento riferibile ai ricavi energetici, influenzati per oltre 200 milioni di euro dall’aumento dei prezzi delle commodities e per oltre 180 milioni di euro dai maggiori volumi energetici venduti –, margine operativo lordo a 418 milioni di euro (+9%), utile netto a 136 milioni di euro (+8%).
«Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti nel primo trimestre del 2025, che confermano la validità delle scelte strategiche intraprese: l’anticipazione del consolidamento di Egea, da gennaio 2025, hanno permesso di incrementare l’Ebitda del trimestre di oltre 20 milioni di euro – commenta Luca Dal Fabbro, presidente del Gruppo Iren – Inoltre, l’acquisto della quota di minoranza di Iren Acqua ha impattato positivamente a livello di Utile netto per circa 6 milioni di euro. Queste operazioni straordinarie sono state rese possibili grazie all’emissione del bond ibrido che ha permesso di rafforzare la struttura patrimoniale, garantendo una flessibilità finanziaria adeguata. Confermiamo pertanto la guidance con un Ebitda a fine anno compreso tra 1.340-1.360 milioni di euro (inclusi i circa 55 milioni di euro annui attesi dal consolidamento Egea), un utile netto tra i 300-310 milioni di euro e un rapporto indebitamento netto/Ebitda in linea con lo scorso anno e atteso a circa 3,2x».
Anche gli investimenti complessivi realizzati nel periodo – che ammontano a 717 milioni di euro – sono in crescita rispetto al 2024, di cui 185 milioni di euro di investimenti tecnici (+12%) e 532 milioni di euro di investimenti finanziari riconducibili all’acquisizione della quota di minoranza di Iren Acqua (283 milioni di euro), all’esercizio della call e al consolidamento di Egea (249 milioni di euro). Oltre il 70% circa degli investimenti è allineato alla Tassonomia europea e sono destinati a progetti di sostenibilità, in linea con le previsioni di piano industriale.
Si parla ad esempio di «+20MW di capacità rinnovabile e +500.000 abitanti serviti nella raccolta rifiuti rispetto al primo trimestre dell’anno precedente», come dettaglia Gianluca Bufo, ad e dg del Gruppo: «Grazie agli investimenti tecnici pari a 185 milioni di euro, in crescita del 12% nel periodo, siamo riusciti a traguardare i target fissati a Piano Industriale per questo primo trimestre dell’anno e continueremo nei prossimi mesi nel piano di investimenti previsto volto a incrementare la nostra asset-base, con più di 900 milioni di investimenti che effettueremo nel corso dell’anno su tutti i business».
Il primo trimestre segna dunque un andamento positivo, ma non è scontato mantenere la rotta per il resto dell’anno. In un contesto macroeconomico complesso e molto incerto causato da tensioni geopolitiche, i rischi principali con potenziale impatto sui risultati del Gruppo sono due: l’andamento dei tassi di interesse legati alle dinamiche macroeconomiche e la volatilità del prezzo delle commodity.
Il 2025 sarà caratterizzato dal proseguimento degli investimenti previsti a Piano industriale destinati primariamente all’efficientamento delle reti di distribuzione energetiche e idriche, allo sviluppo della raccolta dei rifiuti, degli impianti di trattamento dei materiali recuperabili e allo sviluppo di capacità di generazione rinnovabile. A supporto dell’importante piano degli investimenti organici e inorganici per complessivi 1,4 miliardi di euro, nel corso del 2024 sono stati emessi due Green Bond per un ammontare complessivo pari a 1 miliardo di euro e ad inizio anno un Bond Ibrido da 500 milioni di euro. Tali strumenti consentono di rafforzare e diversificare ulteriormente la struttura finanziaria del Gruppo.
«I risultati economici 2025 sono previsti in aumento rispetto a quelli del 2024 – sintetizzano comunque da Iren – grazie alla crescita organica dei business regolati supportati dagli investimenti realizzati negli scorsi esercizi, al miglioramento della redditività degli impianti di trattamento dei rifiuti, all’entrata in esercizio dell’impianto fotovoltaico di Noto, al mantenimento della customer base in uno scenario più competitivo oltre all’anticipato consolidamento del gruppo Egea».
