L’Ue si schiera contro l’estrazione mineraria in acque profonde
La Conferenza Onu sugli oceani, in corso a Nizza, si è aperta oggi col presidente del Consiglio dell'Ue António Costa – in rappresentanza di tutti gli Stati membri dell'Unione europea – a chiedere per la prima volta una moratoria sull’estrazione mineraria in acque profonde.
«Il presidente Costa lo ha detto con chiarezza – commenta Steve Trent, fondatore dell’Environmental justice foundation – l'estrazione mineraria in acque profonde è un rischio che il mondo non può permettersi e di cui non ha bisogno. Il suo appello per una moratoria dimostra una leadership coraggiosa e tanto necessaria in difesa dell'ultimo ecosistema intatto del nostro pianeta».
Secondo Costa è necessario agire «innanzitutto a livello europeo», attraverso il Patto europeo per gli oceani presentato dalla Commissione, che «garantirà un approccio trasversale e basato sulla scienza: dalla tutela ambientale all'economia blu, dalla ricerca alla sicurezza». Poi, agire a livello internazionale «attraverso il nostro fermo sostegno al Trattato sull'alto mare, che l'Unione europea ha già ratificato e al quale almeno nove Stati membri si sono impegnati a contribuire affinché possa entrare in vigore entro la fine dell'anno». Infine, agire a livello multilaterale «sostenendo le Nazioni Unite, perché solo a livello multilaterale possiamo affrontare le questioni globali che affliggono l'umanità».