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I rifiuti elettrici ed elettronici rappresentano “miniere urbane” che non sfruttiamo

In Italia il tasso di raccolta Raee cala ancora al 29,64%, l’obiettivo Ue è oltre il doppio

Virtuani: «Fondamentale intensificare i controlli per contrastare pratiche irregolari e flussi paralleli che sottraggono Raee al sistema ufficiale»
 |  Green economy

Il nuovo rapporto pubblicato oggi dal Centro di coordinamento (Cdc) Raee documenta che nell’ultimo anno il tasso di raccolta dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (i Raee, appunto) è calato al 29,64% rispetto al 30,24% registrato nel 2023, mentre ormai dal 2019 l’obiettivo Ue che anche l’Italia è chiamata a traguardare sarebbe al 65%.

Nel 2024 gli impianti di trattamento italiani hanno trattato complessivamente 540.854 tonnellate di Raee, in crescita del 5,9%, oltre 30mila tonnellate in più rispetto al 2023; il risultato positivo è trainato in particolare dalla crescita dei Raee di origine professionale (+18,4%) a 170.269 tonnellate, mentre i Raee domestici (che rappresentano quasi il 70% del totale) hanno raggiunto quota 370.585 tonnellate (+1% sull’anno).

«Tra i Raee domestici – spiega il dg del Centro di coordinamento, Fabrizio Longoni – si confermano i risultati molto positivi dei rifiuti di elettronica di consumo e piccoli elettrodomestici (raggruppamento 4), in grado finalmente di contrastare il perdurante calo fisiologico dei volumi di Tv e monitor (raggruppamento 3) che ancora subiscono l’effetto combinato di Bonus Tv e cambio tecnologico. Per i rifiuti elettronici di origine professionale, si registra addirittura un balzo significativo del 18,4%. Un risultato che beneficia innanzitutto del raddoppio dei volumi, superiore al 50%, della Categoria 4 e che si collega direttamente alla ripresa del mercato delle grandi apparecchiature: un segnale positivo che evidenzia una rinnovata dinamicità del settore e un conseguente aumento delle sostituzioni di apparecchiature obsolete».

Se crescono i volumi di rifiuti elettronici intercettati, perché dunque cala il tasso di raccolta? Questo cortocircuito in termini di risultati si spiega perché il target di raccolta è dato dal rapporto tra i Raee avviati a trattamento nell’anno di riferimento rispetto alla media delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) immesse sul mercato nel triennio precedente. Lo scorso anno l’immesso, in particolare quello riferito al canale professionale, è cresciuto più della raccolta: di conseguenza il tasso di raccolta si è ridotto, aumentando ulteriormente il trend di decrescita che si è evidenziato a partire dal 2019 e al momento distante quasi 36 punti percentuali dal target del 65% fissato dall’Unione europea.

«Non possiamo ignorare che il tasso di raccolta nazionale resta al di sotto degli obiettivi fissati a livello europeo – argomenta Francesco Virtuani, vicepresidente del Comitato vigilanza e controllo Raee pile e accumulatori – Questo divario continua a destare preoccupazione e impone un rafforzamento dell’attività di vigilanza. Come Comitato, riteniamo fondamentale intensificare i controlli per contrastare pratiche irregolari e flussi paralleli che sottraggono Raee al sistema ufficiale. Un’azione più incisiva sul fronte del monitoraggio è indispensabile per colmare il divario e garantire una gestione più efficace, trasparente e conforme alle normative europee».

Colmare il divario è infatti un imperativo non solo ambientale, ma anche di competitività economica. La valorizzazione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) rappresenta infatti una delle principali filiere dell’economia circolare, particolarmente importante per l’autonomia strategica del nostro Paese, dato che queste “miniere urbane” di fatto sono ricche di materie prime critiche, per le quali dipendiamo molto dall’estero (in particolare dalla Cina). Gli impianti per riciclare i Raee in modo sostenibile stanno ormai diffondendosi lungo lo Stivale – di particolare rilevo la tecnologia idrometallurgica svelata a fine 2024 dal gruppo Iren a Terranuova Bracciolini (AR) –, ma a scarseggiare sono paradossalmente i rifiuti, perché non vengono adeguatamente intercettati.

Redazione Greenreport

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