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Al Cnel confondono la raccolta differenziata col riciclo

Secondo il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro la raccolta in Italia «si attesta oltre gli obiettivi dell’Unione Europea al 2035, quindi in anticipo di tredici anni». Peccato non sia vero
 |  Green economy

Inizialmente il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel) avrebbe dovuto essere abolito, seppur previsto dalla nostra amata Costituzione; poi è stata la volta del famoso “referendum Renzi” pensato per la modifica costituzionale, con la mancata soppressione dell’Ente per la sconfitta elettorale; ancora oggi sono rimasti molti dubbi sul ruolo del Consiglio – oggi presieduto da Renato Brunetta –, dubbi che escono purtroppo rafforzati dal Rapporto sui servizi pubblici 2025 (tre volumi per un totale di 468 pagine), redatto proprio dal Cnel.

Una relazione annuale sui livelli e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche Amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini inviata a Governo e Parlamento, prevista, ricorda il sottotitolo, dalle Legge 30 dicembre 1986, n. 936, articolo 10-bis, lett. a. Le analisi proposte indagano molti settori diversi: educazione, sanità, mobilità, polizia urbana, un quadro complessivamente molto esauriente. Molte tabelle, alcune di grande interesse. Un po’ meno quando si arriva al macrotema della gestione rifiuti, a partire da pag 135. Nel primo box dedicato agli indicatori si legge:

Indicatori di efficacia

  • R02 – Raccolta differenziata – %: percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti raccolti; gli obiettivi UE fissati nel 2017 sono: 55% entro il 2025, 60% per il 2030 e 65% per il 2035.

Un errore grossolano, come ormai tutti sanno, una cosa sono le raccolte differenziate e le loro percentuali di efficacia, un'altra sono i target di riciclo effettivo definito dalla direttiva europea e recepiti dalla norma Italia. Beh, è una sintesi dentro un box, saranno stati un po’ sbrigativi.

Proseguiamo la lettura, passando al testo per esteso.

La raccolta differenziata al 66,3% si attesta oltre gli obiettivi dell’Unione Europea al 2035, quindi in anticipo di tredici anni, ed è in crescita rispetto al 65,4% precedente.

No, non era una leggerezza causata dalla sintesi, dicono proprio consapevolmente una cosa sbagliata, e ci ricamano pure sopra. Non solo insistono nel confrontare il valore percentuale della raccolta differenziata con i target percentuali del “riciclo”, cosa assurda, primo perché l’Europa non ha definito mai target per la raccolta differenziata, mentre ha definito target di riciclo, che sono ovviamente molto diversi dai primi. A fronte del valore di raccolta differenziata (2023) correttamente riportato dal Cnel, 66,3%, il tasso di riciclo certificato da Ispra per lo stesso anno è del 50,8%, quindi ancora distante dal primo target europeo del riciclo pari al 55% al 2025. L’analista si spinge a fare un gran complimento all’Italia: “in anticipo di ben 13 anni sugli obiettivi europei”. Bravissimi! Insomma l’analista ci crede proprio alla sua analisi.

Ovviamente non siamo in anticipo su un bel niente, anche se non siamo messi male per il 2035. Come è possibile che un Ente prestigioso, previsto dalla Costituzione e credo ben pagato, faccia un errore così incredibile? Tra l’altro un errore che fa riferimento a aspetti normativi, facilmente individuabili da ogni analista.

Non è facile capirlo, diciamo che l’illustre Consiglio si è sintonizzato su un’idea purtroppo diffusa fra molti opinionisti, amministratori, giornalisti, ovvero la raccolta differenziata e riciclo siano la stessa cosa. Ma la magra figura è sotto gli occhi di tutti, e la notizia ormai circola come una barzelletta.

Andrea Sbandati

Andrea Sbandati è senior advisor di Confservizi Cispel Toscana (l’Associazione regionale delle imprese di servizio pubblico), dopo esserne stato Direttore fino a novembre 2024. È esperto senior nella regolazione economica della gestione dei rifiuti urbani e dei servizi idrici (sistemi tariffari, piani industriali, benchmark), come nella organizzazione dei servizi pubblici locali (acqua, rifiuti, trasporti, energia, altro). Ricercatore senior nel campo della gestione dei rifiuti e dell'acqua, docente in Master di specializzazione nella regolazione economica dei servizi ambientali locali (Sant'Anna, Turin school of regulation). Da venti anni coordinatore ed esperto di progetti di assistenza tecnica e cooperazione internazionale nei servizi pubblici locali (Medio Oriente, Africa, Sud America).