La manovra del governo Meloni? Meglio la Controfinanziaria di Sbilanciamoci!, con al centro ambiente, diritti e pace
È stata pubblicata ed è liberamente scaricabile la “Controfinanziaria”, ovvero il rapporto annuale della campagna Sbilanciamoci! curato dagli esperti delle 55 organizzazioni aderenti e intitolato “Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambiente”. Di fatto, si tratta di una manovra economico-finanziaria alternativa a quella messa a punto dal governo Meloni e a saldo zero, da oltre 55 miliardi di euro, con 111 proposte concrete e praticabili da subito, «per un’Italia capace di futuro».
Nel testo si esamina in dettaglio il disegno di legge di Bilancio 2026 attualmente in discussione in Senato, e i principali contenuti del documento sono stati presentati proprio a Palazzo Madama dal portavoce della campagna Sbilanciamoci!, Giulio Marcon, con anche interventi di esponenti di Wwf, Legambiente, Greenpeace, Cgil, Uisp, Arci, Un Ponte Per, Cnca, Associazione ong italiane, Fairwatch, Lipu, Uisp, Cnesc e associazioni studentesche, in dialogo con la vicepresidente del Senato Anna Rossomando (Pd), la senatrice del M5S Alessandra Maiorino, il senatore del Pd Francesco Boccia e il senatore di Avs Tino Magni.
«La Legge di bilancio del governo Meloni è inadeguata, socialmente iniqua e, dal punto di vista fiscale e ambientale, regressiva», ha sottolineato Marcon. «È una manovra che ripropone le stesse priorità dell'ultimo anno, concentrando risorse e investimenti sulla Difesa e l'industria militare e lasciando irrisolte le questioni che davvero stanno a cuore alle persone: l'aumento delle disuguaglianze, della povertà e del costo della vita, la crisi climatica, la perdita di capacità produttiva del Paese e l'indebolimento di welfare, sanità e istruzione pubblica». Il Rapporto 2026 di Sbilanciamoci!, ha spiegato sempre Marcon, propone una visione radicalmente alternativa: investire nelle persone, nei territori, nei beni comuni. «Senza aumentare il debito pubblico, la nostra Controfinanziaria mostra come sia possibile destinare risorse consistenti ai servizi essenziali, alla giusta transizione ecologica, al lavoro, al reddito, alle politiche sociali e alla cooperazione internazionale, riducendo al tempo stesso spese militari e sussidi dannosi per l'ambiente». Quello che è stato presentato dalla campagna Sbilanciamoci! è un modello alternativo e realistico di politica economica: «Una proposta costruita euro su euro che mette al centro giustizia fiscale, diritti, pace e sostenibilità, e che indica una direzione di sviluppo più equilibrata e più vicina ai bisogni del Paese».
Per quanto riguarda in particolare la sezione dedicata all’ambiente e allo sviluppo sostenibile, la Controfinanziaria messa a punto dalle associazioni prevede in sintesi: primo, la cancellazione del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, la progressiva eliminazione dei Sussidi ambientalmente dannosi legati alle fonti fossili e la creazione di un Fondo per l’eliminazione dei combustibili fossili, liberando risorse pari a 14 miliardi di euro; secondo, per l’efficientamento energetico nell’edilizia si chiede di potenziare l’Ecobonus per le fasce di reddito medio-basse, con un costo di 100 milioni e, terzo, al contempo, per incentivare la decarbonizzazione di economia e mobilità si dice che occorre ripristinare il Fondo per l’acquisto di veicoli elettrici, rimuovere gli oneri parafiscali dalla ricarica dei veicoli elettrici e per le imprese che elettrificano, riformare le accise sui consumi di gas ed elettricità nel settore industriale – aumentando così la competitività delle imprese – e le agevolazioni fiscali a favore delle flotte auto aziendali a zero emissioni. Queste misure, scrivono gli autori della Controfinanziaria, comportano un investimento di 1,7 miliardi. Per affrontare il cambiamento climatico, aggiungono, è necessario stanziare 1,8 miliardi per il ripristino della natura e l’adattamento climatico. Infine, si sottolinea che è necessario stanziare 562 milioni di euro per intervenire sulla riconversione agroecologica del settore zootecnico e sulla promozione del benessere animale (Iva socialmente giusta su cibo e prestazioni veterinarie, ricerca scientifica senza uso di animali, transizione ecosostenibile nella moda, conversione a metodi di allevamento “Cage-Free”, prevenzione e contrasto del randagismo).