
Firenze potrebbe essere la prima città italiana a vietare la pubblicità di combustibili fossili e annessi prodotti

Esattamente un anno fa il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres aveva chiesto ai governi e ai media di introdurre divieti sulla pubblicità dei combustibili fossili, simili a quelli imposti alla pubblicità del tabacco. «Molti nell’industria dei combustibili fossili hanno fatto spudoratamente greenwashing – aveva denunciato Guterres – hanno cercato di ritardare l’azione climatica con attività di lobbying, minacce legali e massicce campagne pubblicitarie. Sono stati aiutati e incoraggiati da società pubblicitarie e di pubbliche relazioni alimentando la follia». E per contrastare questa dinamica aveva giudicato necessario equiparare i combustibili fossili ad altri prodotti nocivi, bandendo la possibilità di finanziare campagne pubblicitarie. Sono passati tre mesi e a settembre l’Aia, nei Paesi Bassi, ha risposto a questo appello approvando una legge locale che vieta la pubblicità di prodotti a base di combustibili fossili e di servizi ad alto contenuto di carbonio, un provvedimento che si applica alla pubblicità di prodotti e servizi fossili come vacanze in aereo, crociere, auto a benzina e fornitori di gas.
E ora un’importante novità arriva da una città italiana. I consiglieri comunali di Firenze Caterina Arciprete, Giovanni Graziani e Vincenzo Pizzolo, di Avs Ecoló, fanno sapere che una loro mozione - elaborata in sintonia con l'associazione ambientalista Ecolobby - è stata approvata in commissione Sviluppo economico a Palazzo Vecchio, segnando «un primo passaggio importante per portare un cambiamento che, oltre alle azioni di riduzione concrete di impatto ambientale e tutela della salute, ha bisogno anche di azioni simboliche e culturali». Dopo l’Aia sono già state infatti una quarantina nel mondo le città che hanno ridotto o del tutto vietato la possibilità di pubblicizzare prodotti legati ai combustibili fossili. La proposta lanciata da Guterres un anno fa, ricordano i tre consiglieri comunali, è stata ripresa da Maria Neira, Direttrice dell’Oms per la salute pubblica e il clima, andando a sottolineare che, come è stato negli anni del dopoguerra per le pubblicità di tabacco, siamo sovraesposti da messaggi che inducono al consumo di combustibili fossili molto più di quando ci rendiamo conto, dalle auto, ai prodotti petroliferi, crociere e viaggi in aereo.
Durante la riunione della commissione che ha dato via libera al testo è intervenuto anche il dott. Andrea Sbarbaro, presidente dell’associazione Cittadini Sostenibili, che sta promuovendo questa campagna a livello nazionale: «Oggi è del tutto normale che i cartelloni pubblicitari alle fermate dei bus non promuovano più prodotti legati al tabacco, e che i pacchetti di sigarette riportino avvertenze come ‘nuoce gravemente alla salute’. La scienza è unanime nel confermare che l’uso di fonti fossili è uno dei principali responsabili del cambiamento climatico. Oltre 40 città hanno già deciso per questo motivo di non dare spazio a prodotti e servizi che possono aggravare la salute del nostro pianeta. Ai Comuni italiani non chiediamo di inventarsi nulla, solo di dare eco a una iniziativa già consolidata e che sta correndo veloce di città in città».
«Pensiamo davvero che Firenze possa dare un segnale comunicativo importante, in coerenza con il percorso già intrapreso per raggiungere la neutralità carbonica al 2030, il progetto Firenze per il Clima, la dichiarazione di Emergenza Climatica. Oltre alle tante azioni di riduzione delle emissioni, infatti, accompagnare anche con decisioni simboliche permette di spingere il cambiamento culturale di cui c’è bisogno. Nella nostra mozione non c’è nessun tipo di condanna o giudizio rispetto a scelte che ogni persona può fare, ma la proposta che Firenze possa diventare la prima città italiana a ridurre l’esposizione eccessiva verso i consumi fossili a cui tutte e tutti noi siamo sottoposti», ha concluso Giovanni Graziani.
