Dopo quasi un anno Marina di Massa è stata liberata dal relitto della Guang Rong
La sera del 28 gennaio 2025 la motonave Guang Rong si incagliò davanti al pontile di Marina di Massa: la nave trasportava materiale lapideo e aveva a bordo rilevanti quantitativi di sostanze potenzialmente inquinanti, costituendo un serio rischio per l’ambiente. Da ieri però la fase più critica può dirsi risolta: la Guang Rong è giunta in sicurezza in porto a Livorno dopo 12 ore di navigazione con l’ausilio di due rimorchiatori della ditta F.lli Neri e con la scorta costante per tutta la notte di navi e motovedette della Guardia Costiera.
Ora la nave è nella città labronica, alla banchina 76. Successivamente la nave verrà trasferita in bacino per effettuare tutte le valutazioni relative all’opportunità di procedere ad eventuali operazioni di riparazione o se, invece, si dovrà optare per la demolizione.
Nel frattempo, già da mesi sono state condotte operazioni tecniche di grande complessità: la completa rimozione degli inquinanti (72 tonnellate di gasolio, 8 tonnellate di oli lubrificanti e 30 tonnellate di acque oleose) e della gran parte del carico, il costante controllo della stabilità della nave, il monitoraggio ambientale continuo, anche tramite satelliti europei EMSA, e la gestione di un cantiere marittimo attivo per oltre dieci mesi in un’area particolarmente sensibile. Parallelamente, è stata garantita la sicurezza della navigazione, la protezione dell’ambiente marino e, grazie alla collaborazione con il Comune e gli operatori locali, anche la fruibilità del litorale durante la stagione estiva.
«Un doveroso grazie – commenta l’Ammiraglio Giovanni Canu, Direttore marittimo della Toscana – a tutte le Istituzioni e ai privati che a vario titolo hanno concorso alla positiva gestione dell’incidente e di ciò che ne è conseguito, a partire dal Prefetto Aprea e dal Sindaco Persiani, che fin da subito hanno convocato e presieduto tavoli tecnici permanenti per affrontare le varie fasi di questa emergenza. Ma anche all’ARPAT, ai Vigili del Fuoco e alle altre Forze di Polizia per il contributo assicurato, all’armatore, alle ditte incaricate delle operazioni e agli Organismi tecnici intervenuti per la professionalità dimostrata, e non ultimo ai cittadini per la loro tolleranza, avendo dovuto convivere per tanto tempo con la nave davanti al loro splendido orizzonte. Desidero concludere evidenziando come il lavoro di squadra e l’approccio unitario e costruttivo da parte di tutti sia stata la vera chiave di volta per gestire in sicurezza un cantiere marittimo complesso e risolvere l’emergenza, garantendo al tempo stesso la sicurezza della navigazione, la tutela ambientale e la fruibilità del litorale».