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Vivere vicino a un oceano inquinato da microplastiche aumenta il rischio di malattie cardiache e metaboliche

È quanto emerge da un nuovo studio pubblicato sul Journal of the American Heart Association: le persone residenti in contee statunitensi con livelli di microplastica marina molto elevati hanno mostrato una prevalenza di diabete di tipo 2, malattia coronarica e ictus rispettivamente del 18%, 7% e 9% superiore rispetto a quelle in luoghi con livelli bassi
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

Ictus, malattie coronariche, diabete: queste malattie sono risultate avere un’incidenza maggiore tra i residenti di 152 contee costiere degli Stati Uniti bagnate da o nelle vicinanze di oceani inquinati da microplastiche. A rivelarlo è un nuovo studio pubblicato sul Journal of the American Heart Association. Questo è il punto di partenza dei ricercatori che hanno realizzato l’indagine: «Sebbene le micro e le nanoplastiche siano un fattore di rischio emergente per lo sviluppo di malattie cardiovascolari, l'associazione dei livelli di microplastica marina con il peso delle malattie cardiometaboliche a livello di popolazione rimane inesplorata. Abbiamo studiato la relazione tra la concentrazione media di microplastica nell'acqua dell'oceano entro 200 miglia nautiche dalla costa degli Stati Uniti e la prevalenza di diabete di tipo 2, malattia coronarica e ictus nelle contee vicine». E il risultato è stato a prova di dubbio: «L'età media della popolazione era di 43±6 anni. Dopo aver aggiustato per età, sesso, accesso al medico e vulnerabilità socio-ambientali a livello di contea, le contee con livelli di microplastica marina molto elevati hanno mostrato una prevalenza di diabete di tipo 2, malattia coronarica e ictus rispettivamente del 18%, 7% e 9% superiore rispetto a quelle con livelli bassi».

Spiega Sarju Ganatra, autore senior dello studio e presidente di Sustain Health Solutions: «Questo è uno dei primi studi su larga scala a suggerire che vivere vicino ad acque fortemente inquinate con microplastiche può essere collegato a condizioni di salute croniche. L'inquinamento da plastica non è solo un problema ambientale, può anche essere un problema di salute pubblica».

Lo studio ha rilevato che le contee statunitensi lungo il Golfo del Messico (che il presidente Usa Donald Trump si sta sforzando di far ribattezzare come Golfo d'America) e le coste atlantiche avevano una maggiore prevalenza di diabete di tipo 2, malattie coronariche e ictus rispetto a quelle della costa del Pacifico. L'associazione tra alti livelli di inquinamento da microplastiche e un maggior numero di persone affette da malattie cardiometaboliche è risultata coerente anche dopo l'aggiustamento non solo per età, sesso, accesso ai medici, stato socioeconomico (istruzione, disoccupazione, reddito familiare, stato del quartiere, ecc.) ma anche in base a considerazioni ambientali (inquinamento atmosferico, inquinamento acustico, vicinanza a parchi, spazio per camminare, ecc.).

Gli autori dello studio affermano che i risultati ottenuti indicano diverse aree chiave per la ricerca futura. E diverse questioni a cui bisogna trovare una risposta. Come entrano le microplastiche nel corpo umano? A quali livelli le microplastiche diventano dannose? Dove si accumulano queste particelle nel corpo? Come influiscono le microplastiche sulla salute a lungo termine?

Il team di ricerca sta attualmente progettando studi ulteriori per misurare l'esposizione individuale alle microplastiche attraverso l'acqua, il cibo e l'aria e per valutare come l'esposizione influenzi i marcatori biologici dell'infiammazione e dello stress cardiovascolare.

Redazione Greenreport

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