
Mare Monstrum. Contro l’illegalità che devasta le coste italiane, ripartono le Golette di Legambiente

La Goletta Verde e la Goletta dei Laghi di Legambiente sono pronte per tornare a spiegare le vele: lo start è in agenda il 23 giugno e oggi il Cigno verde pubblica in anteprima i dati 2025 di “Mare Monstrum”, la storica campagna contro l’illegalità che deturpa la bellezza delle coste italiane: costruzioni abusive, cave fuorilegge, occupazioni illecite del demanio marittimo e irregolarità negli appalti pubblici, sono solo alcune delle manifestazioni più evidenti dell'assalto criminale ad acque e coste.
Numeri alla mano, secondo Legambiente nel 2024 nelle regioni costiere italiane si sono verificati 10.332 reati (+0,7% sul 2023). In testa alla classifica del mare violato si conferma la Campania con 1.840 reati accertati (il 17,8% del totale nazionale), seconda la Puglia (11,8%) e terza la Sicilia (11,4%) mentre la Toscana balza al quarto posto (9,2%) scavalcando la Calabria (8,4%).
Anche il bilancio della Goletta dei laghi, che segna quest’anno il 20esimo anno di attività, lascia l’amaro in bocca. Dal 2006 al 2024, la campagna ha monitorato 65 laghi distribuiti in 14 regioni, analizzando ben 2.150 punti dei quali il 63% è risultato nei limiti, il 10% inquinato ed il 27% fortemente inquinato. Soprattutto, nell’arco di periodo considerato, non si è registrata neanche una timida diminuzione dei punti fuori dai limiti di legge, a dimostrazione degli scarsi o poco efficienti interventi strutturali su impianti di depurazione, sistemi di raccolta delle acque reflue e presenza di scarichi illegali.
Per questo il tema della cementificazione selvaggia, insieme alla mala depurazione, alla dispersione dei rifiuti plastici nell’ambiente marino costiero, all’inquinamento da microplastiche delle acque interne e lacustri e alla dipendenza delle fossili saranno il cuore delle attività di denuncia, sensibilizzazione e informazione della 39esima edizione di Goletta Verde e della 20esima edizione di Goletta dei Laghi. Entrambe veleggeranno all’insegna del motto “Non ci fermeremo mai”, mostrando insieme alla denuncia anche la rotta giusta da seguire, ponendo l’attenzione su temi cruciali quali rinnovabili, eolico offshore, tutela della biodiversità, turismo sostenibile, depurazione, siccità e adattamento alla crisi climatica.
«Con le nostre campagne storiche – spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – vogliamo promuovere le opportunità delle rinnovabili (con un particolare focus sull'eolico offshore), del turismo sostenibile e della tutela dei preziosi ecosistemi marini e lacustri e, al tempo stesso, denunciare la morsa del mattone illegale sulle coste, il problema della dispersione dei rifiuti plastici nell'ambiente e i ritardi dell'Italia rispetto al trattamento delle acque reflue, che minaccia non solo la qualità delle acque ma spesso anche il turismo. Lo dimostrano le 4 procedure di infrazione europee che procedono nel loro iter e l’ultima sanzione pecuniaria scattata il 27 marzo 2025. Ad oggi, secondo la Corte dei conti, sono stati versati oltre 200 milioni di euro solo per la prima multa, che aumenteranno nei prossimi anni. Un esborso considerevole, soprattutto alla luce degli oltre 4 miliardi stanziati dal Governo dal 2013 attraverso varie misure. Con l’entrata in vigore della nuova Direttiva europea sulle acque reflue, che alza l’asticella del trattamento e del riuso e che richiede ulteriori investimenti, non possiamo più permetterci di restare indietro. Adeguare gli impianti non è solo un obbligo di legge, è una priorità per la salute dei nostri mari, delle risorse idriche interne e della cittadinanza. Le nostre campagne, oltre che denunciare le criticità ancora presenti, proporranno soluzioni e racconteranno le diverse esperienze virtuose che oggi dimostrano che le soluzioni non solo esistono, ma sono anche praticabili».
