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River litter, da Legambiente il monitoraggio dei rifiuti alla foce del fiume Cornia

Capire cosa deturpa le nostre spiagge serve anche ad agire sulle nostre abitudini di consumo e sui nostri comportamenti, perché la soluzione parte proprio da qui
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

Si è conclusa con successo l’iniziativa di river litter alla foce del fiume Cornia, è una delle molte di Legambiente portate avanti su tutti i principali corsi d'acqua toscani. Ben 9 iniziative nei prossimi giorni che nascono da “Alleanza per il fiume”, il protocollo firmato dal segretario dell’Autorità di Bacino dell’Appennino settentrionale, Gaia Checcucci, e dal presidente di Legambiente Toscana, Fausto Ferruzza, per dare un contributo a risolvere l’emergenza dei rifiuti marini, i cosiddetti “marine litter”, che hanno cominciato a invadere il pianeta soprattutto dal 1990, e che rappresentano una piaga ancora da curare.

In concreto, spiegano da Legambiente Val di Cornia, si tratta del monitoraggio dei rifiuti lungo la riva. La raccolta di dati consente di acquisire informazioni su quantità, trend e fonti di rifiuti, in relazione con la Direttiva Europea sulla Strategia Marina (2008/56/CE).

Capire cosa deturpa le nostre spiagge serve anche ad agire sulle nostre abitudini di consumo e sui nostri comportamenti, perché la soluzione parte proprio da qui.

Inoltre si cerca di stimolare investimenti per piccoli impianti di raccolta che impediscono ai rifiuti galleggianti di arrivare al mare.

Il protocollo di monitoraggio utilizzato coincide con quello del Gruppo Tecnico sul Marine Litter della Marine Strategy Framework Directive (MSFD) ed è usato da altre associazioni e istituti di ricerca.

Redazione Greenreport

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