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Alle Isole Egadi nuovo trapianto sperimentale di Posidonia oceanica

Realizzato dal Cnr- Iamc nell’Area marina protetta "Isole Egadi"
 |  Natura e biodiversità

Il 21 novembre, in località Calamoni, a Favignana, la principale isola dell’Arcipelago delle Egadi,  è stato effettuato un trapianto sperimentale di piantine di Posidonia oceanica. «Il trapianto sperimentale è stato concepito ed effettuato in collaborazione con l’Area Marina Isole Egadi, che ha messo a disposizione uomini e mezzi a supporto delle attività . si legge in un resoconto - . Il reimpianto è avvenuto utilizzando una metodica messa a punto presso l’Istituto per l’ambiente marino e costiero (Iamc) del Cnr di Castellammare del Golfo».  In tutto sono state n messe a dimora sott’acqua  258 piantine di posidonia oceanica provenienti  da un allevamento realizzato presso il Laboratorio di ecologia marina del Cnr-Iamc , nell’ambito di un progetto coordinato da  Fabio Badalamenti.

Ad aprile i ricercatori del Cnr avevano raccolto dei frutti di posidonia spiaggiati nelle vicinanze dell’arcipelago delle Egadi e poi hanno estratto i semi che sono stati fatti  germogliare in acquari dedicati. L’Amp delle Isiole Egadi spiega che « Dopo circa otto mesi i germogli, divenuti piantine, sono stati trasferiti in mare nelle acque di Favignana, in un’area individuata dai biologi dell’Area marina protetta. Come sito ricettore è stata scelta un’area sud dell’isola di Favignana, dove erano stati registrati piccoli impatti sulla prateria esistente, causati prevalentemente dagli ancoraggi di barche da diporto e che avevano lasciato cicatrici sul substrato privato dalla pianta (la cosiddetta matte morta)».

«Sebbene si tratti di un impianto sperimentale, i risultati della sperimentazione e della tecnica messa a punto, se positivi, potranno contribuire ad aprire una nuova frontiera nel recupero di porzioni di prateria danneggiate da impatto meccanico. – sottolinea il sindaco del Comune di Favignana e Presidente dell’Amp, Giuseppe Pagoto, conclude:  L’area marina protetta si conferma un laboratorio naturale di inestimabile valore, prescelto da numerosi Enti di ricerca, dove poter effettuare sperimentazioni nel campo dell’ecologia marina e della gestione eco-sostenibile della fascia costiera».

Il direttore dell’Area marina protetta, Stefano Donati, conclude: «L’Amp ha avviato in questi anni  molteplici progetti sulla Posidonia: i primi erano volti alla sua diretta tutela, con i dissuasori antistrascico e i campi ormeggio per la nautica; i secondi alla sua valorizzazione, con il riutilizzo della Posidonia spiaggiata a fini turistici e l’impiego in campo cosmetico; ora stiamo testando una nuova tecnica di reimpianto, dopo quella già utilizzata con Enea».

Redazione Greenreport

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