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Gestire i rifiuti per proteggere le mangrovie di Haiti

Negli ultimi 20 anni le mangrovie di Haiti sempre più esposte ai rifiuti marini e urbani
 |  Natura e biodiversità

Nei piccoli Stati insulari come la poverissima Haiti le Zone umide sono essenziali: proteggono le coste dai  disastri naturali, forniscono mezzi di sussistenza a gran parte della popolazione e garantiscono che gli abitanti abbiano abbastanza da mangiare. Ma negli ultimi 20° anni, tra un uragano devastante e un terremoto distruttivo e mortale, le mangrovie di Haiti - come le mangrovie in tutto il mondo - sono state sempre più esposte all'inquinamento dei rifiuti marini – soprattutto plastica – e di altri rifiuti urbani. L’United Nations environment programme (Unep) dice che «Il problema è peggiorato, poiché in tutta l’isola sono stati  aperti siti di discarica informali, causando notevoli danni allde mangrovie, ai coralli e ad altra vita marina».

Per affrontare questo grave problema, la città di Les Cayes, che  in collaborazione con Unep e Comité Interministériel d’aménagement du territoire di Haiti (Ciat) ha sviluppato un piano integrato per la gestione dei suoi rifiuti . Les Cayes, che ha una popolazione di oltre 100.000 abitanti, si affaccia su una spiaggia tanto gia famosa quanto molto inquinata.

Per aumentare la consapevolezza sul problema rifiuti – mangrovie, l’amministrazione cottadina sta sfruttando il Gelée Festival, la manifestazione più importante e popolare del sud del Haiti, si tiene ogni anno a Les Cayes, durante il quale vengono illustrati i cambiamenti positivi che derivano dai diversi modi di riciclare e ridurre i rifiuti alla fonte, in modo da ridurre gli effetti nocivi sull'ambiente marino.

Il team Les Cayes – Unep – Ciat ha anche collegato le attività della campagna e pilota allo sviluppo di un piano integrato di gestione dei rifiuti in coordinamento con le autorità delle comunità comunali.

Il progetto si rivolge soprattutto ai giova: la scorsa estate 100 adolescenti di es Cayes hanno partecipato a un campo estivo di cinque settimane  - f da luglio ad agosto - che punta a formare i giovani locali per sensibilizzare i visitatori e gli altri utenti della spiaggia in materia di rifiuti e problemi ambientali. Il campo, è stato gestito dal gruppo Ecolo  Jeune des Cayes e dalla municipalità di Les Cayes con il sostegno del Ciat, al quale p artecipano i ministeri dell’interno e delle collettività territoriali, dell’economia e finanze, della pianificazione e della cooperazione straniera, dell’agricoltura e risorse naturali, dei lavori pubblici, dei trasporti e comunicazioni e dell’ambiente.

Francis Dube, responsabile progetto  Zero-Waste dell’ufficio Onu di Haiti, sottolinea: «Forse non saremo in grado di ottenere zero rifiuti, ma ciò che vorremmo sono risultati positivi e sostenibili e agenti di cambiamento all'interno della comunità». Dube e suoi colleghi stanno lavorando per garantire che le attività sulla spiaggia siano gestite in modo sostenibile in collaborazione con ristoranti, hotel, venditori ambulanti e altri utenti. Sperano di riuscire alla fine a istituire un'organizzazione che possa gestire la spiaggia e le sue risorse.

Questo andrà di pari passo ad altre iniziative, compresa una discarica gestita, la riduzione dei rifiuti attraverso attività di riciclaggio e un trasporto dei rifiuti efficace ed efficiente per garantire che non vengano scaricato nelle discariche abusive “informali”.

L'inquinamento è il tema della terza UN Environment Assembly, che si riunirà a Nairobi dal 4 al 6 dicembre e

L’Unep ricorda che «L'inquinamento e l'eccessivo sfruttamento sono alcuni dei principali motivi per cui le mangrovie in tutto il mondo stanno scomparendo tre o cinque volte più velocemente delle foreste. Globalmente, è già scomparsa oltre un quarto della copertura originale della mangrovia del mondo».

Redazione Greenreport

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