Skip to main content

Legambiente contro la caccia in aree urbane e protette: «Ci appelleremo in tutte le sedi»

Ciafani: «Nonostante si basi sul pretesto del controllo faunistico non ha nulla a che vedere con una seria gestione del tema, oltre ad essere del tutto estraneo alla natura stessa di una legge di Bilancio»
 |  Natura e biodiversità

La commissione Bilancio della Camera ha dato via libera ad un emendamento proposto alla legge di Bilancio che «prevede la possibilità di abbattimento della fauna selvatica anche in contesti urbani e nelle aree protette: di fatto stabilisce una vera a propria deregulation venatoria», sintetizza Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.

«Nonostante si basi sul pretesto del controllo faunistico non ha nulla a che vedere con una seria gestione del tema, oltre ad essere del tutto estraneo alla natura stessa di una legge di Bilancio e a presentare forti vizi di incostituzionalità. Si tratta – continua Ciafani – di un provvedimento dannoso, inapplicabile e in contrasto con la direttiva comunitaria Habitat, con la Strategia Ue sulla tutela della biodiversità e con gli orientamenti emersi dalla recente Cop15 di Montreal-Kunming».

In particolare, secondo Legambiente sono tre i punti più critici che si presentano con la nuova norma: consegnerebbe la soluzione della gestione faunistica a chi ha creato il problema, cioè il mondo venatorio e degli armieri; la norma, confusa e inapplicabile, aprirebbe una pericolosa deregolamentazione che nelle aree ma anche nei Parchi e nelle aree protette; aprendo la caccia in qualsiasi periodo dell’anno e a qualsiasi specie,  violerebbe non solo le norme nazionali (anche costituzionali, in particolare l’art. 9) ma anche le direttive comunitarie.

«Chiediamo al ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Pichetto Fratin, di prendere una posizione nei confronti di un provvedimento che attacca tutto il nostro ordinamento sul tema della gestione degli ecosistemi e della salvaguardia del capitale naturale – conclude Ciafani – È urgente, a pochi giorni dallo storico accordo della Cop15 sui temi della tutela della biodiversità e in un quadro di assoluta confusione, dove pochi interessi di parte di lobby ristrette vengono anteposti a quelli della collettività e del bene comune. Ci appelleremo in tutte le sedi competenti per bloccare un provvedimento ingiusto, irrazionale e del tutto anacronistico».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.