
Biodiversità Usa in pericolo: Trump vuole abolire le protezioni dell'Endangered Species Act

Il 16 aprile, l’amministrazione Trump ha annunciato che adotterà misure senza precedenti volte a limitare drasticamente le protezioni previste dall’Endangered Species Act (ESA). Facendola passare quasi sotto silenzio, l'US Fish & Wildlife Service e il National Marine Fisheries Service hanno presentato sul Federal Register la proposta “Rescinding the Definition of “Harm” Under the Endangered Species Act” per abrogare la loro definizione di "danno", un termine chiave nella legge fondamentale ambientale statunitense, che chiarisce che gli atti che danneggiano le specie elencate attraverso la distruzione dell'habitat sono soggetti alla legge.
Secondo Sierra Club, la più grande, diffusa e influente associazione ambientalista statunitense, «Una mossa del genere annullerebbe mezzo secolo di precedenti normativi, che hanno legittimamente protetto la fauna selvatica e il suo habitat da attività come lo sviluppo industriale nell'ambito dell'ESA. La scienza dimostra che la perdita di habitat è la principale causa di estinzione delle specie. Solo gli Stati Uniti perdono l'equivalente di un campo da football di spazio naturale ogni 30 secondi a causa dello sviluppo urbano».
La mossa dell'amministrazione Trump è l'ultimo e più grave attacco all'Endangered Species Act da quando Donald Trump è tornato al potere a gennaio. Trump ed Elon Musk hanno cercato di tagliare i bilanci dei dipartimenti, inclusa l'applicazione delle norme dell'ESA, e il deputato repubblicano Bruce Westerman ha presentato alla Camera dei Rappresentanti un disegno di legge che modificherebbe la legge fino a renderla irriconoscibile. Dall'entrata in vigore nel 1973, l'ESA ha salvato dall'estinzione il 99% delle specie protette, e gli statunitensi la sostengono in maniera bipartisan, che è una delle più popolari in materia ambientale.
Noah Greenwald, codirettore per le specie in via di estinzione del Center for Biological Diversity (CBD), ricorda che «Non c'è modo di proteggere animali e piante dall'estinzione senza proteggere i luoghi in cui vivono, eppure l'amministrazione Trump sta aprendo le porte a una distruzione incommensurabile degli habitat. L'avidità e il disprezzo di questa amministrazione per la fauna selvatica in pericolo non conoscono limiti, ma la maggior parte degli americani sa che distruggiamo il mondo naturale a nostro rischio e pericolo. Nessuno ha votato per portare all'estinzione gufi maculati, pantere della Florida o orsi grizzly».
L'Endangered Species Act vieta la "cattura" di specie in via di estinzione da parte di qualsiasi persona, inclusi individui, enti governativi e imprese. La definizione di cattura include azioni che "danneggiano" le specie in via di estinzione attraverso "significative modifiche o degrado dell'habitat". La niov proposta odierna annullerebbe completamente questa definizione, aprendo la strada a industrie di ogni genere che distruggerebbero il mondo naturale e porterebbero le specie all'estinzione. Dato che la distruzione dell'habitat è la principale causa di estinzione, la definizione di “danno” è stata fondamentale per la protezione e il recupero delle specie in via di estinzione. E’ stata confermata dalla Corte Suprema nel caso Babbitt contro Sweet Home - 515 US 687 (1995). L'inclusione della distruzione dell'habitat nel divieto di cattura è stata fondamentale per la salvaguardia delle specie. Rappresenta una differenza fondamentale tra l'Endangered Species Act federale e quasi tutte le leggi statali sulle specie in via di estinzione.
Greenwald sottolinea che «Senza un divieto di distruzione dell'habitat, gufi maculati, tartarughe marine, salmoni e tanti altri animali in pericolo non avranno alcuna possibilità. Trump sta cercando di infilzare un coltello nel cuore dell'Endangered Species Act. Ci rifiutiamo di permettergli di annientare la fauna selvatica americana in pericolo, e credo che i tribunali non permetteranno questo attacco radicale alla conservazione».
Il direttore esecutivo di Sierra Club, Ben Jealous, ha commentato: «Nel mondo di Donald Trump, le generazioni future conosceranno aquile calve, balenottere azzurre, orsi grizzly e altre specie in pericolo solo attraverso le fotografie. Un mondo con l'ESA è un mondo in cui queste specie hanno la possibilità di prosperare. Faremo tutto il possibile per difendere questa legge e salvare la nostra fauna selvatica per le generazioni future».
La notizia arriva dopo che, una settimana fa, Trump ha firmato l’ordine esecutivo “Zero-Based Regulatory Budgeting” che punta a cancellare centinaia di norme esistenti a tutela dell'ambiente e della salute pubblica. Per Michael Wall, responsabile del Natural Resources Defense Council (NRDC), «Questo è l'ultimo esempio del tentativo dell'amministrazione di esercitare un potere che il presidente non ha in base alla Costituzione degli Stati Uniti d'America. Questo ordine esecutivo è illegale. Il Congresso ha approvato queste leggi e il dovere costituzionale del presidente è quello di applicarle; non ha alcun potere di riscriverle. Non esiste una bacchetta magica che l'amministrazione possa usare per cancellare più regole a piacimento della Casa Bianca. Qualsiasi modifica ai regolamenti che il presidente voglia revocare dovrebbe essere giustificata, regolamento per regolamento, con fatti, prove e analisi specifiche per quella regola. Non può farlo per decreto. Questo è un palese tentativo di vanificare centinaia di tutele per il pubblico e la natura; concedere agli inquinatori il permesso di ignorare qualsiasi cosa esca dalle loro ciminiere, mentre gli immobiliaristi ignorano le tutele per le specie in via di estinzione e le grandi compagnie petrolifere non tengono più conto delle riforme messe in atto dopo il disastro della Deepwater Horizon. Sono cresciuto a Los Angeles e ricordo un inquinamento atmosferico così grave da bruciarmi gli occhi e i polmoni. I nostri figli non dovrebbero mai più dover vivere un'esperienza simile. Hanno provato qualcosa di simile durante la prima amministrazione Trump. Non ha funzionato allora ed è chiaramente illegale ora. Non resisterà».
Jealous di Sierra Club conclude: «Donald Trump vuole riportarci indietro ai tempi in cui i nostri fiumi prendevano fuoco e il piombo avvelenava la nostra acqua potabile. Con un colpo di penna, sta cercando illegalmente di cancellare oltre 50 anni di garanzie fondamentali che proteggono la nostra acqua potabile, l'aria che respiriamo e mettono al sicuro le nostre comunità dalle minacce delle scorie nucleari e delle fuoriuscite di petrolio. A Donald Trump non importa della salute della nostra gente, delle nostre famiglie o del nostro pianeta. Questo ordine esecutivo è un tentativo sconsiderato di minare il nostro stato di diritto, la nostra salute e la nostra sicurezza in nome dell'ennesimo regalo a multinazionali inquinatrici e miliardari».
