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Il ricorso contro il declassamento del lupo arriva alla Corte di giustizia dell’Ue

L’appello di Lndc Animal Protection, Green Impact, Earth Odv, One Voice e Great Lakes: «Difendere il lupo significa difendere la scienza, la natura e il futuro del nostro pianeta»
 |  Natura e biodiversità

La tutela del lupo torna al centro del dibattito europeo. Dopo la decisione dell’Ue di ridurre il livello di protezione del Canis lupus, un gruppo di associazioni ambientaliste e animaliste ha deciso di agire in sede legale per difendere uno dei più importanti simboli della biodiversità europea.
Lndc Animal protection, Green impact, Earth Odv, la francese One voice e l’ungherese Great lakes hanno infatti presentato un ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (caso T-563/25), ora pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE, chiedendo l’annullamento del provvedimento di declassamento approvato lo scorso giugno.

Si tratta del secondo ricorso promosso dalle organizzazioni, dopo quello già pendente (caso T-634/24) contro il declassamento nell’ambito della Convenzione di Berna. Le associazioni contestano una decisione che ignora le evidenze scientifiche e cede alle pressioni politiche ed economiche, rischiando di compromettere decenni di politiche di conservazione in Europa.

«Il nostro obiettivo – spiegano Green Impact e Lndc Animal Protection – è difendere non solo il lupo, ma anche la credibilità del diritto europeo e il principio di precauzione, che impone di basare ogni decisione su dati scientifici indipendenti e non su interessi economici o politici. Al momento, sembra invece che la classe politica europea preferisca credere alla favola di Cappuccetto Rosso e del lupo cattivo anziché alla scienza».

Il lupo svolge un ruolo ecologico insostituibile, regolando naturalmente le popolazioni di ungulati selvatici, contribuendo alla rigenerazione delle foreste e favorendo l’equilibrio degli ecosistemi.

Eppure, più della metà delle popolazioni europee di lupo è ancora vulnerabile o a rischio di estinzione, secondo i dati Iucn 2023. Bracconaggio, avvelenamenti e incidenti stradali continuano a rappresentare gravi minacce, mentre la riduzione della protezione legale rischia di peggiorare ulteriormente la situazione.

In Italia, il Canis lupus italicus rappresenta una sottospecie unica al mondo, un autentico patrimonio genetico “made in Italy” e simbolo della biodiversità del nostro Paese.

Tuttavia, le associazioni denunciano una crescente disinformazione e strumentalizzazione politica, che dipingono il lupo come una minaccia piuttosto che come un alleato dell’equilibrio ambientale. «La convivenza è possibile – e doverosa – solo promuovendo conoscenza, prevenzione e responsabilità, non con il fucile».

Le organizzazioni chiedono al Governo italiano di non recepire il declassamento nella normativa nazionale, almeno fino alla decisione della Corte di Giustizia. La stessa normativa europea consente infatti agli Stati membri di mantenere una protezione rigorosa fino a gennaio 2027, lasciando quindi margine per una scelta più prudente e coerente con i principi del diritto ambientale europeo.

«Difendere il lupo – concludono Lndc Animal Protection e Green Impact – significa difendere la scienza, la natura e il futuro del nostro pianeta. Non possiamo permettere che una specie simbolo dell’equilibrio naturale continui a essere vittima dell’ignoranza e della paura».

Vincenza Soldano

Vincenza per l’anagrafe, Enza per chiunque la conosca, nasce a Livorno il 18/08/1990. Perito chimico ad indirizzo biologico, nutre da sempre un particolare interesse per le tematiche ambientali, che può coltivare in ambito lavorativo a partire dal 2018, quando entra a fare parte della redazione di Greenreport.it