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Fotovoltaico, verso due milioni di impianti

Aree idonee, Italia solare: «Serve adeguata pianificazione con criteri il più possibile omogenei tra le Regioni»

L’associazione ha organizzato un convegno alla Camera dei deputati dal quale è emersa la necessità di norme uniformi a livello nazionale e di un dialogo più costruttivo tra livelli istituzionali, per evitare dannosi rallentamenti del processo di diffusione del fotovoltaico
 |  Nuove energie

Gli impianti fotovoltaici hanno un ruolo chiave nel calmierare i prezzi dell’energia. Ora serve però un’adeguata pianificazione a livello nazionale, con criteri il più possibile omogenei tra le Regioni. Inoltre bisogna studiare corretti meccanismi di compensazione e favorire il ritorno economico per le comunità locali. Il messaggio è stato lanciato nel corso di un convegno alla Camera dei deputati promosso da Italia Solare. L’iniziativa, dal titolo “Fotovoltaico e aree idonee: facciamo il punto”, ha riunito rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali, autorità regolatorie e stakeholder del settore per discutere lo stato di attuazione del decreto Aree Idonee e le prospettive per uno sviluppo ordinato del fotovoltaico in Italia. I lavori sono stati aperto dagli interventi istituzionali del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e dagli onorevoli Francesco Battistoni, Paolo Barelli e Luca Squeri, che ha collaborato all’organizzazione dell’evento.

Nel suo intervento, il presidente di Italia Solare Paolo Rocco Viscontini ha sottolineato il ruolo chiave degli impianti fotovoltaici nel calmierare i prezzi dell’energia, portando come esempio le curve di prezzo dell'elettricità a inizio maggio, nelle quali il prezzo è stato vicino zero nelle ore centrali della giornata e ha inoltre evidenziato l’urgenza di una pianificazione razionale delle aree idonee: «Non vogliamo e non chiederemo mai che si debba consentire l’installazione di fotovoltaico ovunque e senza criterio, ma che occorre una adeguata pianificazione, alla stessa stregua di quanto accade con i piani regolatori urbanistici. È questo il senso che noi attribuiamo al processo di identificazione delle aree idonee. Certamente la priorità è il massimo utilizzo possibile dei tetti di edifici e capannoni, in modo da favorire l'autoconsumo a servizio di famiglie e imprese. Ma servono anche impianti a terra per continuare ad abbassare il costo medio dell'energia elettrica. Occorre quindi garantire un equilibrio tra tutela del paesaggio, uso sostenibile del suolo e accesso all’energia a basso costo. È importante che non si blocchino opportunità strategiche per il Paese, in particolare su terreni marginali o aree industriali in disuso, e venga aggiornato l’articolo 5 del decreto legge agricoltura affinché siano consentiti gli impianti a terra anche in aree classificate agricole se destinati all’autoconsumo in tutte le sue forme, e quando posti nelle vicinanze di aree a destinazione produttiva (Solar Belt)». 

Secondo Italia solare è necessario definire in modo chiaro il ritorno economico, collegato agli impianti fotovoltaici di grande taglia, per le comunità locali, con l’auspicio che tali risorse vadano innanzitutto ad alleggerire le bollette di famiglie e imprese del territorio, è inoltre importante individuare aree idonee in quantità molto ampia rispetto agli obiettivi 2030, sia per rendere possibile il superamento degli stessi obiettivi sia per evitare che i costi dei terreni aumentino in modo incoerente con le esigenze di contenimento dei prezzi energetici. 

Sono stati anche evidenziati nodi centrali per lo sviluppo del settore: l’adeguamento delle reti elettriche, la crescita degli accumuli elettrochimici, i vantaggi delle detrazioni fiscali per i piccoli impianti residenziali e il potenziale occupazionale legato alla reindustrializzazione della filiera solare in Europa.  «Il progresso del fotovoltaico negli ultimi anni è stato straordinario, trascinato da un installato cresciuto a ritmi vertiginosi», ha sottolineato il presidente di Italia Solare.«In Italia siamo a oltre 38,5 Gigawatt ed entro pochi mesi raggiungeremo i 2 milioni di impianti». Strada da fare però ce n'è ancora molta, e per renderla quanto più agibile serve un impegno su molti fronti.

Nel corso dell’evento, i rappresentanti delle Regioni hanno illustrato lo stato di avanzamento delle rispettive normative sulle aree idonee, facendo emergere un quadro molto eterogeneo. Il programma ha incluso anche approfondimenti dedicati all’agrivoltaico, al coinvolgimento delle comunità locali e alla necessità di infrastrutture adeguate per sostenere la transizione energetica. «Oggi è apparsa evidente la necessità di criteri più omogenei a livello nazionale e di un dialogo più costruttivo tra livelli istituzionali, per evitare dannosi rallentamenti del processo di diffusione del fotovoltaico», ha concluso Rocco Viscontini. 

Redazione Greenreport

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