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Il ministero dell’Ambiente ha approvato le regole operative, si parte il 3 giugno

Rinnovabili, ecco le manifestazioni d’interesse per accedere agli incentivi FerX

Pichetto: «Il nuovo meccanismo con la prima procedura permetterà di attivare fino a 11 GW di nuova capacità»
 |  Nuove energie

Con un apposito decreto direttoriale, il ministero dell’Ambiente ha approvato le regole operative e il bando per le manifestazioni d’interesse relative alle procedure competitive del decreto FerX Transitorio, il nuovo meccanismo di supporto (valido fino a fine anno) per alcuni impianti a fonti rinnovabili: il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e i gas residuati dai processi di depurazione.

Il FerX transitorio stabilisce le regole per l’assegnazione tramite gare dei contratti a lungo di termine di tipo Cfd (Contratti per differenza bidirezionali) dedicati ai nuovi impianti, in attesa del decreto FerX vero e proprio che estenderà il regime di supporto fino al 2028.

Gli impianti con potenza fino a 1 MW possono accedere direttamente al meccanismo di supporto, mentre per gli impianti con potenza superiore a 1 MW, ai fini dell'accesso alle procedure competitive, è necessario presentare una manifestazione di interesse, secondo le modalità descritte nelle Regole operative.

Per partecipare alla prima procedura competitiva, le manifestazioni di interesse potranno essere presentate a partire dalle ore 12:00 del 3 giugno 2025 ed entro le ore 12:00 del 24 giugno 2025, tramite il Portale FerX accessibile dall'Area clienti del Gse. Gli avvisi pubblici per la presentazione delle manifestazioni di interesse sono scaricabili al seguente link.

La tariffa incentivante del Fer X transitorio sarà versata su un periodo di 20 anni, per una dotazione complessiva stimata in 9,7 miliardi di euro, anche se il sostegno netto effettivo potrà essere notevolmente inferiore in caso di prezzi di mercato superiori al previsto. Tanti, pochi? Basti osservare che a fronte di 9,7 mld di euro spalmati su 20 anni, solo nel corso del 2024 l’Italia ha sborsato 21,2 mld di euro per l’import di petrolio e altri 20,6 per quello di metano fossile. Con un'altra importante differenza da tenere in mente. 

«Con il FerX mettiamo in campo uno strumento moderno e competitivo capace di attrarre investimenti e accelerare la transizione energetica – dichiara il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto – Il nuovo meccanismo con la prima procedura permetterà di attivare fino a 11 GW di nuova capacità rinnovabile, garantendo al tempo stesso la sostenibilità economica del sistema e una maggiore integrazione delle fonti verdi nel mercato dell’energia. È un passo strategico per lo sviluppo di un settore chiave della nostra politica energetica e industriale».

La bontà della misura si peserà sul mercato, ma nel frattempo pesano i ritardi accumulati: per rispettare il pur timido obiettivo contenuto nel decreto Aree idonee del Governo Meloni, ovvero installare +80 GW dal 2021 al 2030, l’Italia dovrebbe fare spazio a nuovi impianti per un minimo di 10,38 GW/anno – che diventano +12 GW/anno per rispettare appieno i target RePowerEu fatti propri dal Piano elettrico 2030 elaborato dalla confindustriale Elettricità futura –, mentre anche nel 2024 si è fermata ampiamente sotto questa soglia (+7,48 GW).

Redazione Greenreport

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