Lazard, il nuovo rapporto Lcoe+ conferma: le energie rinnovabili sono le più economiche
L’importante banca d’affari Lazard ha pubblicato la 18esima edizione del rapporto Levelized cost of energy+ (Lcoe+), che è ormai un classico per esaminare l’economicità delle diverse tecnologie disponibili per la produzione di energia, a partire dai costi livellati dell’elettricità (Lcoe).
«Nell'attuale panorama energetico in rapida evoluzione, l'importanza del processo decisionale basato sui dati non è mai stata così critica», spiega George Bilicic, vicepresidente dell'Investment Banking e responsabile globale di Power, Energy & Infrastructure di Lazard, nel presentare i contenuti del report.
Dal documento emerge che il solare e l’eolico onshore su scala industriale (utility scale) sono «le forme di generazione energetica di nuova costruzione più convenienti senza sussidi», e dunque – nonostante Donald Trump – continueranno a svolgere «un ruolo chiave nello sviluppo di nuovi impianti di generazione elettrica negli Stati Uniti, in quanto fonti di generazione più economica e rapida da implementare».

Al contrario, l’Lcoe stimato per la generazione a gas fossile raggiunge il costo massimo da un decennio a questa parte: «Sebbene i persistenti bassi prezzi del gas (negli Usa, ndr), l'elevata domanda di energia e l'aumento dei costi operativi (Lcoe) delle energie rinnovabili (+4% per fotovoltaico e +23% per l’eolico dal 2024, ndr) abbiano mantenuto la competitività in termini di costi di gestione degli impianti di generazione a gas esistenti, il costo di costruzione di una nuova turbina a gas a ciclo combinato ha raggiunto il massimo decennale». Ma a erodere progressivamente il ruolo del gas è adesso la diffusione dei sempre più economici sistemi di accumulo energetico a batteria, per i quali il rapporto mostra quest’anno «un forte calo» nei costi.
Si tratta di valutazioni in linea con quelle elaborate dall’Agenzia internazionale per l’energia (Iea) attraverso il World energy outlook 2024, ma l’Lcoe offre però un quadro incompleto, in quanto non comprende i costi di sistema (in primis per reti e accumuli). La Iea rimedia attraverso la stima di uno specifico indicatore (Valcoe) – in cui si tiene conto di tre servizi centrali come il valore dell’energia prodotta, i servizi ausiliari in flessibilità e la capacità di contribuire all’adeguatezza del sistema elettrico in ogni momento (ma non include i costi correlati alle reti elettriche, che valgono il 10-30% dei costi totali del sistema elettrico, in quanto altamente sito-specifici) –, che conferma la maggiore economicità delle fonti rinnovabili.
L’approccio impiegato da Lazard stima invece i “firming cost”, necessari per garantire l'affidabilità dell'energia prodotta da fonti rinnovabili intermittenti, come batterie o centrali a gas peaker, che integrano la capacità delle rinnovabili per fornire energia "ferma" e programmabile; in base alle cinque aree degli Usa prese in esame, gli Lcoe di solare ed eolico insieme ai relativi firming cost sono (quasi) sempre nel range 70-140 dollari per MWh.

A confronto, l’Lcoe dell’energia nucleare è stimato oggi a 180 dollari per MWh, con una tendenza inesorabile: il dato è in crescita del 47% dal 2009, mentre nello stesso arco temporale l’Lcoe dell’eolico onshore è diminuito del 55% e quello del fotovoltaico utility scale è crollato dell’84%.
