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L’impianto Enel produce 1.200 MWh l’anno e riduce l’evaporazione dell’acqua

A Venaus il fotovoltaico galleggiante toglie anche i sedimenti dal bacino idroelettrico

Legambiente: «Un tassello ulteriore per migliorare l’impatto di un impatto che riteniamo esemplare»
 |  Nuove energie

La transizione energetica si compie solo integrando più fonti rinnovabili, e il connubio tra fotovoltaico ed idroelettrico sta sbocciando anche in Italia: è il caso di Venaus, in Provincia di Torino, dove Enel ha installato il suo primo impianto solare galleggiante. Oltre a produrre energia pulita, riduce anche l'evaporazione dell'acqua del bacino idroelettrico, migliorandone le performance. I pannelli sono bifacciali, cioè, dotati di celle solari in grado di assorbire la luce su entrambi i lati, e garantiscono una produzione annua di circa 1.200 MWh. 

Inoltre, l'impianto è anche dotato di una nuova tecnologia di de-sedimentazione (inaugurata oggi) che si compone di una serie di eliche che movimentano i sedimenti depositati sul fondo. Una pompa aspiratrice si sposta poi all'interno del bacino di Venaus per ottimizzare la rimozione dei sedimenti, gestiti in modo ecologico perché rilasciati durante la normale operatività dell'impianto, senza necessità di svuotare il bacino. Tutto il sistema è alimentato dai pannelli solari flottanti, garantendo un funzionamento autosufficiente e sostenibile.   

«L’impianto fotovoltaico flottante presso la centrale idroelettrica di Venaus, associato all’impianto di desedimentazione inaugurato oggi, è un progetto che rappresenta un passo concreto verso la transizione ecologica che Legambiente promuove da anni – dichiara Alice De Marco, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – L’utilizzo di pannelli bifacciali di ultima generazione, prodotti nella gigafactory 3Sun di Catania, è un segnale importante di innovazione e sostenibilità. Proprio la 3Sun è stata il primo cantiere visitato nel 2023 nell’ambito della nostra campagna nazionale I Cantieri della Transizione Ecologica, e vedere oggi quei pannelli installati in un impianto così strategico ci conferma che la strada intrapresa è quella giusta. Questo impianto è la dimostrazione concreta che il fotovoltaico può integrarsi perfettamente con l’idroelettrico con benefici anche in termini di efficienza: la presenza dell’acqua contribuisce infatti a mantenere una temperatura ottimale, migliorando le prestazioni dei pannelli. Per accelerare la transizione ecologica ed energetica, superare la crisi climatica e costruire un futuro di pace occorre realizzare e moltiplicare impianti come questo».

La centrale idroelettrica di Venaus è stata “solarizzata” - ibridata con l’energia fotovoltaica - nel 2023, attraverso un innovativo impianto galleggiante nel bacino di servizio, offrendo vantaggi per entrambe le tecnologie, ma anche per gli altri usi civili della zona. L’impianto integrato fotovoltaico flottante e desedimentazione di Venaus cambia così il volto dell’idroelettrico, aprendo la strada a un nuovo modello di gestione dell’energia, più dinamico, efficiente e pronto a supportare la transizione energetica con margini di scalabilità in altri impianti.

Basti osservare che ad oggi le 532 grandi dighe italiane possono accogliere fino a 13,8 miliardi di metri cubi d’acqua, ai quali si aggiungono 800 mln di mc d’acqua suddivisi in 26.288 piccoli invasi, ma mediamente il 33% (4,3 mld di mc) del loro volume si riduce a causa dei detriti che si accumulano nel fondale (interrimento) con punte fino al 48% nei territori del fiume Po.

Come affermato recentemente da Greenpeace, Legambiente e Wwf «la manutenzione di queste infrastrutture, soprattutto dighe e invasi finalizzati ai pompaggi, richiederebbe un aggiornamento della normativa esistente per facilitare gli operatori a sostenere i costi dello smaltimento dei sedimenti che riempiono sempre più gli invasi, e che oggi sono costretti a smaltire in discarica», quando invece potrebbero essere utilmente impiegati come terreni fertili in agricoltura, se non ci fossero ostacoli normativi a impedirlo trattandoli come rifiuti speciali.

 

Redazione Greenreport

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