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Rinnovabili, le audizioni in Parlamento delle associazioni confermano che il governo non è sulla strada giusta

Sentite davanti alla commissione Ambiente del Senato Italia Solare e Coordinamento Free. Per la prima, il correttivo al Testo unico Fer complica ulteriormente i procedimenti autorizzativi; per il secondo, bisogna agire ulteriormente sulle semplificazioni per poter avere un sistema amministrativo, preposto al rilascio delle autorizzazioni, più efficiente e meno congestionato
 |  Nuove energie

Sulle rinnovabili il governo ancora non è sulla strada giusta. Se fin dall’inizio, ormai più di un anno fa, le associazioni di settore hanno duramente contestato le norme introdotte da Palazzo Chigi con il Testo unico Fer, dopo che recentemente il Consiglio dei ministri ha dato via libera a un pacchetto di modifiche tese ad accelerare l’iter autorizzativo per la costruzione e l’esercizio di impianti eolici e fotovoltaici, la situazione non è migliorata.  Nel corso dell’audizione presso l’8ª Commissione Ambiente del Senato, Italia Solare ha espresso forti preoccupazioni per il contenuto dello schema di decreto legislativo correttivo al decreto legislativo 190/2024 sui regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, evidenziando come il provvedimento, invece di semplificare, rischi di aggravare ulteriormente gli iter autorizzativi.

L’associazione ha ricordato di fronte ai parlamentari che il decreto originario aveva già introdotto complessità ingiustificate e nuovi adempimenti, con ricadute negative per famiglie, imprese e operatori del settore fotovoltaico. E il correttivo ora, secondo Italia Solare, non solo non risolve le criticità esistenti, ma ne aggiunge di nuove, rendendo ancora più difficile e incerta la realizzazione degli impianti.

Tra i principali punti critici segnalati dall’associazione attiva nel settore fotovoltaico, c’è l’introduzione del titolo edilizio preventivo «ove necessario» anche per interventi non edilizi come gli impianti fotovoltaici, con rischi di confusione e contenzioso tra operatori e amministrazioni locali. C’è poi l’aggravamento delle procedure di Attività libera e Pas, che richiedono ora anche concessioni preventive per l’uso di superfici pubbliche, complicando opere di connessione e attraversamenti stradali. Tra i punti dolenti, viene segnalato anche l’indebolimento della Procedura abilitativa semplificata e dell’Autorizzazione unica, che perdono la loro natura di iter “unico” integrato. E infine c’è l’ssenza di un periodo transitorio per gestire in modo ordinato il passaggio tra le vecchie e le nuove regole, con conseguenze operative per amministrazioni e operatori.

 Nel corso dell’audizione, Italia solare ha inoltre richiamato l’attenzione del Parlamento e del governo sul rischio che la riforma non sia coerente con gli obiettivi del Pnrr, che prevedono la semplificazione delle procedure e l’impossibilità per le Regioni di introdurre norme più restrittive.

L’associazione ha infine avanzato proposte operative per rendere il testo più chiaro e conforme alle direttive europee, tra cui: definizioni precise di impianto agrivoltaico e impianto fotovoltaico con moduli a terra; chiarimenti sulla potenza di riferimento degli impianti e sui criteri di calcolo delle compensazioni ai Comuni; tempi più realistici per la piattaforma Suer e per le procedure di esproprio.

Ma non sono arrivate solo da questo fronte critiche e richieste di correzione di rotta. Anche il Coordinamento Free, in audizione al Senato sul Testo unico Fer, si è concentrata sul fatto che il settore dello sviluppo e realizzazione di impianti a fonti rinnovabili vede la presenza di un elevato numero di soggetti che vi operano e di una elevata numerosità degli impianti che si realizzano. Un solo dato fornito dall’associazione di settore, chiarisce il tutto. Per il solo fotovoltaico, nel 2025 si è superata la quota dei 2 milioni di impianti connessi alla rete.

Visto che nello spirito del mandato, oltre a un riordino amministrativo complessivo, era prevista la semplificazione delle procedure – ha sottolineato l’associazione – si comprende che, data la numerosità degli attori coinvolti e l’elevato numero di autorizzazioni richieste, la semplificazione rappresenta uno strumento di decongestione degli uffici amministrativi centrali e territoriali.

«Si tratta di agire ulteriormente sulle semplificazioni per poter avere un sistema amministrativo, preposto al rilascio delle autorizzazioni, più efficiente e meno congestionato. – ha affermato in audizione il presidente del Coordinamento Attilio Piattelli - Questa dovrebbe essere la priorità su cui agire con i correttivi al d.lgs. 190/2024.  Abbiamo fatto presente che purtroppo, il correttivo non recepisce alcune osservazioni già proposte al Mase dal Coordinamento Free e da altre associazioni di categoria, tendenti alla semplificazione dei procedimenti, e quindi permangono alcune criticità».

In tema di priorità, vista la numerosità delle procedure autorizzative che vengono gestite a livello comunale (edilizia libera – procedura autorizzativa semplificata), Free ha evidenziato che oltre a una elevata preparazione e competenza dei tecnici comunali sarebbe opportuno istituire una struttura centrale di supporto tecnico-amministrativo, che possa essere contattata dai tecnici degli enti locali per chiarimenti sull’attuazione delle norme e sui corretti iter autorizzativi da seguire. È una struttura che potrebbe essere pensata nell’ambito del recepimento della Direttiva comunitaria Red III.

«Oltre a ciò è evidente una carenza di organico di molti uffici centrali, regionali e comunali preposti al rilascio delle autorizzazioni, come per esempio la situazione di cronica carenza di membri dell’ufficio Via. – ha aggiunto Piattelli - È assolutamente indispensabile che, per il rispetto dei tempi previsti per il rilascio delle autorizzazioni, il personale sia in numero adeguato».

Entrando nel merito dei correttivi, il Coordinamento Free ha chiesto di porre maggiore attenzione alle definizioni contenute nella 190/2024, che in alcuni casi risultano carenti e necessitano di chiarimenti e/o integrazioni, e si è suggerita una ricognizione di tutte le segnalazioni ricevute dalle varie associazioni per tenere conto di tutte le definizioni che richiedono chiarimenti o che risultano mancanti. In particolare, come già indicato da Italia Solare, sarebbe opportuno introdurre un’adeguata definizione per gli impianti Agrivoltaici.

Altro aspetto di rilievo segnalato da Free, che non si riscontra nel correttivo, è che risulta fondamentale precisare che il decreto legislativo 190 fissa "norme limite" in modo che le regioni non possano applicare norme di autorizzazione più restrittive di quelle previste dalla legislazione nazionale.

Mentre circa l’acquisizione dei titoli edilizi, Free ha chiesto una formulazione più chiara che individui i casi in cui serve effettivamente il titolo edilizio, escludendo quelle situazioni per le quali non si intravede alcuna necessità di acquisizione di questo titolo, in particolare escludendo le opere connesse. Free ha raccomandato che, in tutti i casi, sia mantenuta la natura unica del procedimento autorizzativo (sia di Pas che di Au), e quindi che tutte le autorizzazioni, comprese quelle edilizie e di ottenimento di concessioni di attraversamento di suolo pubblico, siano da acquisire all’interno e durante lo svolgimento delle procedure relative a Pas o Au e non preventivamente come ora previsto nel correttivo.

Free ha anche raccomandato una semplificazione degli iter per gli impianti fotovoltaici da realizzare su copertura, auspicando un maggior ricorso all’edilizia libera e, di fatto, sollecitando un ritorno alla normativa precedente all’entrata in vigore decreto legislativo 190. In merito alle misure compensative si è richiesto che le percentuali oggi previste tra lo 0,5 e il 3 % dei ricavi siano definite in modo univoco in relazione alla fonte e alla potenza dell’impianto. Per gli impianti idroelettrici, si è raccomandato un coordinamento delle procedure di concessione circa la derivazione di acqua pubblica e dell’autorizzazione unica.

Redazione Greenreport

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