Terremoto di magnitudo 8.8 al largo della Russia, evacuate le centrali nucleari di Fukushima
Alle 1:24 di stanotte (ora italiana) un terremoto di magnitudo 8.8 – uno dei più forti mai registrati – è stato registrato lungo la costa est della Russia, al largo della penisola della Kamchatka, a 119 km dalla città di Petropavlovsk-Kamchatsky, dove la maggior parte degli edifici ha resisito confermando l'importanza di investire in edilizia antisismica (in Italia si stima servirebbero poco più di 7 miliardi di euro all’anno per 30 anni per mettere in sicurezza il nostro patrimonio immobiliare e per mitigare il rischio).
A valle della scossa è scattata immediatamente un’allerta tsunami (ancora in corso, con onde alte fino a cinque metri), che riguarda non solo la Russia ma molti altri Paesi, come Cina, Usa (dalle Hawaii all’Alaska), Indonesia, Filippine e Giappone, dove decine di migliaia di persone lungo la costa orientale hanno ricevuto l'ordine di evacuare.
È ancora vivo nella memoria lo tsunami dell'11 Marzo 2011, quando alle ore 6:46 italiane un terremoto di magnitudo 9.1 colpì le coste di Honshū arrivando a provocare onde d’altezze maggiori di 10 metri e run-up fino a 38 m, penetrando in terra fino a 5 km nella piana di Sendai: fu l’inizio del tragico incidente nucleare nella centrale di Fukushima Daiichi.
Tutto il personale delle centrali nucleari di Fukushima Daiichi e Fukushima Daini è stato evacuato in zone più elevate, al momento non sono stati segnalati feriti – informa adesso la Tokyo electric power company (Tepco) – Non vi sono anomalie nei parametri o nelle apparecchiature di entrambi gli impianti. Continueremo a monitorare attentamente le informazioni sullo tsunami e qualsiasi impatto sugli impianti».
Finora in Giappone sono state registrate tre onde di tsunami, la più alta delle quali è stata di 1,3 metri, hanno riferito le autorità. Il capo di gabinetto giapponese, Yoshimasa Hayashi, ha dichiarato che finora non sono stati segnalati feriti o danni, né irregolarità in nessuna centrale nucleare.