Geotermia: “Vapori di birra” vince il premio sviluppo sostenibile, collaborazione con Enel green power e Parco colline metallifere
Vapori di Birra, il primo e unico birrificio geotermico al mondo, che opera a Sasso Pisano nel territorio comunale di Castelnuovo Val di Cecina, è stata premiata durante l’evento internazionale Ecomondo a Rimini, riferimento per la green and circular economy. La piccola impresa dell’alta Val di Cecina, che utilizza come fonte primaria di energia il vapore geotermico messo a disposizione da Enel Green Power, ha avuto un riconoscimento all’edizione 2025 degli Stati generali della green economy, uno degli appuntamenti di Ecomondo più attesi nel campo dell’innovazione e della valorizzazione di imprese ed enti sostenibili.
L’azienda partner del Parco Nazionale delle Colline Metallifere e aderente alla Carta europea del turismo sostenibile (Cets), ha vinto uno dei premi per lo sviluppo sostenibile. Vapori di Birra, fondata nel 2014 da Edo Volpi, produce birra artigianale carbon free, senza alcuna emissione, come conferma la dicitura sulle bottiglie: birra prodotta con processo totalmente rinnovabile grazie al vapore geotermico di Enel Green Power.
Il calore geotermico, di cui Vapori di Birra si serve grazie a un apposito scambiatore di vapore, viene utilizzato per il riscaldamento nelle fasi di bollitura e ammostamento, durante le quali viene garantita una temperatura costante di calore naturale, nonché per le attività preliminari e conclusive di lavaggio e sanificazione dell’impianto. La capacità produttiva annua è di circa 35mila litri di birra, imbottigliata o confezionata in fusti di materiale eco-compatibile.
Il vapore geotermico ad alta temperatura (230°) e pressione proviene dalla vicina centrale Enel Green Power "Sasso 2" e copre interamente il fabbisogno energetico del ciclo produttivo.
L'impianto ad energia rinnovabile ha fatto realizzare all'azienda un risparmio netto sui costi della fattura energetica di oltre il 30%; per ogni ettolitro di birra prodotta vengono risparmiati 3,3 m3 di gas naturale e non sono emessi in atmosfera 5 kg di CO2.
Inoltre, il birrificio è parte di associazioni che promuovono la sostenibilità ambientale e la tutela della biodiversità, coinvolgendo una filiera locale che valorizza prodotti territoriali per la birra e per la ristorazione a km zero. Tutte qualità che hanno indotto la giuria del Premio per lo sviluppo sostenibile 2025 ad assegnare il riconoscimento all’azienda sottolineandone l’innovatività, l’efficacia ambientale ed economica e il potenziale di replicabilità, ed evidenziandone in particolare «il valore pionieristico nell’utilizzo del vapore geotermico come fonte primaria di energia per l’intero processo».
Vapori di Birra ha sede a Sasso Pisano a Castelnuovo Val di Cecina, uno dei Comuni entrati a far parte del Geoparco Unesco nel 2022: «Il Parco ha nella Carta europea del turismo sostenibile un punto di riferimento da ormai più di 10 anni – ha dichiarato la presidente del Parco Fabiola Favilli – e attraverso la convenzione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile sviluppa progetti e stimola il territorio alle buone pratiche sostenibili. Per questo la partecipazione agli Stati generali della green economy rappresenta per il Parco un punto di partenza imprescindibile per il confronto sul tema green. Il premio all’azienda ‘Vapori di Birra’ ci rende orgogliosi e traccia una linea di indirizzo per chi produce nell’area del Parco. Complimenti a Edo Volpi per la sua capacità di tradurre il territorio e la geotermia in prodotti di altissima qualità, rientrando pienamente nella filosofia che promuoviamo come Geoparco Unesco».
Sulle etichette delle bottiglie è visibile la partnership con Enel Green Power, che si è complimentata con Edo Volpi e con tutto lo staff di Vapori di Birra per l’importante premio conquistato, a conferma della sostenibilità e della qualità del processo produttivo e delle birre, nel segno della geotermia. A Larderello e in Toscana, infatti, Enel Green Power gestisce il più antico e allo stesso tempo innovativo complesso geotermico del mondo, che conta 34 centrali geotermoelettriche, per un totale di 37 gruppi di produzione, dislocate tra le province di Pisa, Siena e Grosseto. I quasi 6 miliardi di KWh prodotti annualmente, oltre a soddisfare più del 30% del fabbisogno elettrico regionale e a rappresentare il 70% delle rinnovabili prodotte in Toscana, forniscono calore utile a riscaldare 13 mila utenze residenziali, aziende ed esercizi commerciali, oltre a 26 ettari di serre, e contribuiscono ad alimentare un’importante filiera artigianale, agroalimentare e turistica con oltre 60 mila visite annue.
In Italia la geotermia è una peculiarità della Toscana: qui iniziò con l’attività per usi chimici avviata nel 1818 da Francesco Larderel, poi Conte De Larderel, e successivamente con la produzione di energia elettrica resa possibile dall’accensione delle prime 5 lampadine nel luglio 1904 grazie all’intuizione del Principe Ginori Conti, cui seguì nel 1913 l’entrata in esercizio della prima centrale a Larderello.