
Il consumo di suolo continua a crescere in Italia, ma ora deve fare i conti col ripristino della natura

La nuova edizione dell’Atlante ISPRA "Territori in trasformazione", presentata oggi a Roma, è dedicata all’analisi dello stato del territorio nazionale, allo studio delle sue più recenti dinamiche di trasformazione e alla loro rappresentazione attraverso una serie di tavole cartografiche prodotte utilizzando prevalentemente i dati ISPRA-SNPA e i servizi Copernicus di monitoraggio del territorio tramite l’osservazione della Terra. Ne pubblichiamo di seguito un estratto: il documento completo è disponibile qui.
Il suolo è la risorsa naturale alla base dell’erogazione dei principali servizi ecosistemici in grado di garantire la vita sul pianeta. L’ impoverimento causato da una gestione non sostenibile del territorio comporta gravi rischi per la sicurezza mondiale in termini di approvvigionamento di risorse alimentari, idriche, stoccaggio di carbonio e mitigazione dei rischi associati alla crisi climatica.
Per questi motivi, l’attenzione verso il tema del consumo di suolo ha assunto un’importanza primaria sia nel dibattito scientifico che in quello istituzionale. Con il termine “consumo di suolo” viene descritta la trasformazione delle superfici agricole e naturali in superfici artificiali associate prevalentemente alle attività per adattarlo alle proprie esigenze abitative e/o produttive.
L'Unione Europea descrive la perdita di funzionalità della risorsa suolo in temini di artificializzazione (Land Take) e impermeabilizzazione (Soil Sealing). Nel primo caso ci si riferisce alle trasformazioni che compromettono parzialmente le funzionalità e l'integrità del suolo, mente nel secondo caso avviene la perdita totale e irreversibile della risorsa.
La Commissione Europea si è impegnata a favore di un uso più sostenibile, introducendo una serie di strategie e obiettivi di breve e lungo termine finalizzati ad azzerare il fenomeno. L’ultima, in ordine cronologico, è sul Ripristino della Natura (Nature Restoration Regulation – NRR) che obbliga tutti gli Stati membri ad azzerare la perdita netta di superfici naturali e di copertura arborea all’interno delle aree urbane entro il 2030 e a garantirne l’aumento entro il 2050.
Il quadro politico e strategico sottolinea la necessità di disporre di strumenti cartografici in grado di descrivere in dettaglio il consumo di suolo e di collocarsi all’interno degli strumenti di governo del territorio come base conoscitiva per lo sviluppo di piani di ripristino efficaci.
A partire dal 2014 il quadro conoscitivo sul consumo di suolo e sulle dinamiche di trasformazione del territorio nazionale è disponibile grazie ai dati aggiornati annualmente da ISPRA/SNPA e pubblicati nel Rapporto annuale; la mappatura, invece, è stata realizzata per il 2006 e il 2012 e per tutti gli anni a partire dal 2015, con l’obiettivo di fornire informazioni di più lungo periodo sulle dinamiche di urbanizzazione del territorio.
