Skip to main content

Aprono al pubblico i Giardini di Villa Le Corti

All’interno anche un orto che sperimenta l’elettro-coltura
 |  Toscana

Nel cuore del Chianti Classico, i monumentali cancelli di Villa Le Corti si schiudono al pubblico, rivelando un autentico tesoro verde che intreccia secoli di storia con una visione contemporanea di sostenibilità. Progettato alla fine del Cinquecento da Santi di Tito, pittore e architetto tra i più stimati della Toscana rinascimentale, questo complesso rappresenta un fulgido esempio di villa-fattoria, dove l'estetica sublime del giardino italiano convive armoniosamente con la vocazione produttiva.  Non è un caso che il paesaggio del sistema delle ville-fattoria del Chianti Classico sia candidato al riconoscimento UNESCO come esempio di insediamento umano fondato su una stretta interrelazione con l'ambiente, caratterizzato da continuità funzionale ed economica e da un utilizzo sostenibile delle risorse.

Al centro dell'imponente prato che ricopre le cantine ipogee si staglia la Villa, fulcro di un lungo asse prospettico su cui si incardinano tutti i giardini. Questo straordinario esperimento di "tetto verde" ante litteram, con i suoi 11.000 metri quadrati, nasconde le immense cantine sotterranee, che affiorano solo dai lucernai che emergono dalla superficie erbosa. Una realizzazione ardita che, già nel Seicento, prefigurava soluzioni architettoniche che oggi consideriamo all'avanguardia.

Grazie a un importante intervento di restauro avviato nel 2023 con i fondi del PNRR Cultura, l'intero complesso dei giardini è stato riportato all'antico splendore, permettendo ai visitatori di ammirare il Giardino all'Italiana a sud, l'antico Pomario e l'Orto, e a nord i Giardini Romantici ottocenteschi con il maestoso Viale dei Cipressi.

I giardini di Villa Le Corti hanno ospitato per 13 anni la manifestazione Giardini in Fiera, ideata dall'architetto paesaggista Oliva Avogadro di Collobiano: mostra-mercato internazionale dedicata al giardinaggio, celebre manifestazione dedicata ai fiori, seconda in Italia solo a quella di Masino. Nel suo libro: “Il giardiniere smarrito” l'architetto Collobiano ricorda come agricoltura e giardinaggio siano beni e non merci. Una filosofia pienamente condivisa da Clotilde e Duccio Corsini che dal 1992 si sono trasferiti a vivere a Villa Le Corti, iniziando i lavori di restauro. "Vivere in un luogo come questo è un privilegio che sentiamo il dovere di condividere con gli altri," afferma Clotilde Corsini, "riaprire questi spazi significa dare la possibilità alle persone di riappropriarsi di un luogo con un'anima, restituendo alla comunità parte del suo patrimonio storico e culturale."

Con oltre 50 ettari a vigneto, più di 12.000 ulivi su 63 ettari e altrettanti lasciati a bosco, Villa Le Corti rappresenta un modello di conservazione e tutela dei valori paesaggistici in assoluto rispetto del territorio e della sua biodiversità. La sostenibilità a Villa Le Corti non è una semplice concessione alle mode contemporanee, ma una scelta naturale che si manifesta nell'approccio biologico esteso dall'olio al vino, fino all'innovativo progetto FICO. Particolarmente interessante è la sperimentazione dell'elettro-coltura nell'orto: una tecnica che sfrutta i campi elettrici naturalmente presenti nell'atmosfera e nel terreno per influenzare positivamente la fisiologia delle piante, accelerandone la germinazione e aumentandone la resistenza agli stress.

I giardini sono visitabili dal1 giugno al 30 settembre dalle ore 10:00 alle ore 18:00 (ultimo ingresso ore 17:00) e dal 1 ottobre al 31 ottobre dalle ore 10:00 alle ore 17:00 (ultimo ingresso ore 16:00). Alla visita dei giardini è possibile abbinare quella alle cantine, scegliere tra diversi tipi di degustazione di vino e di olio nell'Enoteca, gustare la cucina toscana all'Osteria. I biglietti sono acquistabili online: villalecorti.com/biglietti/

L'apertura al pubblico dei giardini storici di Villa Le Corti non è solo un'opportunità per ammirare un patrimonio paesaggistico di straordinaria bellezza, ma anche un invito a riflettere sulla "sostenibile leggerezza del verde" che unisce passato e futuro in un dialogo ininterrotto.

Daniela Mugnai

Fiorentina di nascita, Europea per vocazione, ama raccontare il bello e il buono della sua terra. Critico enogastronomico, autrice televisiva, ha una laurea in filosofia che usa come lenti per guardare il mondo. Curiosa della vita, le piace costruire sempre nuove connessioni. Tra le sue passioni: l’arte, i libri, il mare e la cucina.