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Aree idonee, gli ingegneri fiorentini: «Dalla sentenza del Tar un principio giusto, servono regole chiare e omogenee»

Corsi: «Vedremo ora cosa succederà a livello regionale, certo è che la transizione energetica non è più rinviabile. Tre anni preziosi sono andati persi»
 |  Toscana

Prendiamo atto della sentenza del Tar e ne valuteremo gli effetti a Firenze e in Toscana. Un principio generale però si può valutare e secondo noi è giusto: per le energie rinnovabili servono regole chiare e omogenee su tutto il territorio nazionale, senza differenze tra una regione e l’altra o all’interno delle stesse regioni.

Come Ordine diciamo da tempo che è fondamentale che passi una logica di omogeneità. Le regole per l’installazione degli impianti non possono cambiare da territorio a territorio. Le rinnovabili sono una questione di interesse nazionale, che va affrontata con regole chiare e coordinate, pur nel rispetto delle specificità territoriali. Ciò che va evitato è una frammentazione normativa che rallenta il percorso della transizione energetica.

Vedremo ora cosa succederà a livello regionale. Certo è che la transizione energetica non è più rinviabile, e che il pronunciamento del Tar impone una riscrittura della normativa nazionale, seguita da quella toscana. Tre anni preziosi sono andati persi: un ritardo che si sarebbe potuto evitare se il principio affermato dal Tar fosse stato recepito fin dall'inizio.

di Stefano Corsi, coordinatore della Commissione Energia e Ambiente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Firenze

Redazione Greenreport

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