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Stop Stinks, per Scapigliato cadono le accuse su traffico di rifiuti e frana

A settembre per sei dirigenti inizierà il processo sui presunti sversamenti irregolari di percolato: a cinque anni dall’inchiesta il procedimento è ancora agli inizi
 |  Toscana

Il Tribunale di Firenze ha stabilito ieri il non luogo a procedere per sei dirigenti di Scapigliato srl, perché “il fatto non sussiste”, sui due più gravi capi d’imputazione ipotizzati nell’ambito dell’inchiesta “Stop Stinks” risalente all’anno 2020, ovvero per i reati di traffico organizzato di rifiuti e frana, mentre andranno a dibattimento a settembre soltanto per quanto riguarda i presunti sversamenti irregolari di percolato.

I dirigenti coinvolti sono Massimo Carrai, Dunia Del Seppia, Massimo Rossi, Matteo Giovannetti e Franco Cristo, insieme ad Alessandro Giari – all’epoca presidente della Società – e all’ex sindaco di Rosignano Marittimo Daniele Donati; per quest’ultimo, il Tribunale ha stabilito il non luogo a procedere per tutti i capi d’imputazione (è stato prosciolto).

«La Società – dichiarano dall’azienda – sta fornendo e fornirà tutta la collaborazione necessaria affinché sia accertata sempre la verità dei fatti. Scapigliato e il proprio management, quindi, esprimono piena fiducia nell’operato della magistratura auspicando nel contempo una celere conclusione del procedimento».

L’inchiesta “Stop Stinks” nasce in riferimento alla gestione del percolato generato nella discarica per rifiuti non pericolosi attiva nel Polo impiantistico di Scapigliato, a Rosignano Marittimo. Le accuse mosse nei confronti degli indagati spaziavano dal traffico illecito di rifiuti – con l’aggravante ambientale di “inondazione, frana o valanga” – alla gestione di rifiuti senza autorizzazione, fino a illeciti amministrativi. Il tutto sostanzialmente derivante ad una supposta malagestione del percolato di discarica, che dalla Procura collegano anche alle dinamiche di dissesto avvenute sul versante est della discarica.

Entrambi i punti sono stati esplorati in passato da Scapigliato (che dal giugno 2022 ha rinnovato i vertici con un nuovo cda, nuovamente cambiato da poche settimane con l’arrivo dell’amministratore unico Francesco Girardi) con l’iniziativa Legalità e trasparenza. È meglio che i cittadini sappiano, rivolta alle famiglie del territorio per spiegare il tema di fronte al clamore mediatico sollevato dall’inchiesta già nel 2020.

Di che si tratta dunque? Il percolato è il liquido che si origina dall’acqua piovana che filtra attraverso la discarica e dalla decomposizione delle componenti organiche dei rifiuti stessi: la sua corretta gestione è uno dei principali aspetti per mantenere in sicurezza ambientale una discarica.

Nel caso di Scapigliato il percolato, una volta depositatosi sul fondo impermeabilizzato della discarica, veniva aspirato tramite pompe e convogliato in un sistema di vasche di sedimentazione, per poi confluire in alcuni silos e infine venire prelevato e avviato a depurazione esterna; i residui solidi di tale percolato (il fondame), aspirati durante la ciclica pulizia di serbatoi e pompe, venivano invece ricollocati nella discarica di Scapigliato, da cui provenivano.

Una procedura a norma secondo la società ma non secondo gli inquirenti, che parlano di «smaltimenti abusivi» e sostengono che le «dolose condotte omissive, inerenti al mancato drenaggio e regolare smaltimento del percolato, hanno determinato l’instabilità del versante di coltivazione dei rifiuti»; anche in merito a quest’ultimo punto la società illustrava già nel 2022 le azioni intraprese (ad oggi con successo) per evitare dissesti.

Nell’arco di questi anni Scapigliato ha invitato la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti (che non ha poi ritenuto d’intervenire) a valutare nuovamente la bontà del proprio operato, dopo che nel 2019 un’indagine della Commissione regionale d’inchiesta – a valle di un’altra inchiesta, la Dangerous trash coordinata sempre dalla Dda di Firenze nel 2017, per la quale il processo è iniziato solo nel 2022 ed è ancora in corso – valutò Scapigliato come «un esempio di sistema virtuoso» e «una struttura che merita credibilità e sostenibilità».

Nel frattempo, anche la stabilizzazione del versante est della discarica è stata portata a compimento con successo (come confermato nel 2023 dalla Regione Toscana), ed è stata completata la realizzazione del nuovo impianto di trattamento del percolato.

Redazione Greenreport

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