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Oggi a Scandicci il Forum Mobilità di Legambiente Toscana

La mobilità è un servizio, non un possesso. Ecco come rendere sostenibili i trasporti in Toscana

Bene il sostegno ai veicoli elettrici, ma l’obiettivo per Legambiente è attuare il modello “Mobility As A Service” come strumento di integrazione intermodale
 |  Toscana

La mobilità di persone e merci incide per circa il 30% sulle emissioni globali di gas serra, ed è il settore che sta decarbonizzando più lentamente: di questo passo al 2030 potrebbe arrivare a produrre il 44% delle emissioni globali. È però in corso una trasformazione epocale, a fronte della rivoluzione tecnologica degli ultimi 15 anni e di una parziale crescita della consapevolezza collettiva.

La sfida cruciale per la Toscana (e l’Italia) è rimanere agganciati al treno dell’innovazione, se non addirittura provare ad esserne elemento propulsivo; credo non esista un’unica soluzione “salvifica” ai problemi causati dall’inefficiente paradigma della mobilità fossile che ancora prevale: climate change, qualità dell’aria, salute pubblica, inquinamento acustico. Occorre un mix di funzioni adeguatamente interconnesse basato su una visione sistemica, con l’obiettivo di attuare il modello “Mobility As A Service” come strumento di integrazione intermodale. Ciò consentirebbe l’abbandono progressivo della proprietà dei veicoli, in favore del più conveniente e versatile uso di un servizio (in abbonamento o a consumo) includente mezzi pubblici e sharing mobility.

Serve razionalizzare la domanda di mobilità, riducendo gli spostamenti non necessari (lavoro agile e videoconferenza), ottimizzando la gestione degli orari di scuole, uffici pubblici, aziende, e valorizzando la figura del mobility manager con strumenti adeguati, dall’incentivazione della mobilità privata sostenibile e collettiva alle flotte aziendali di bici, e-bike, monopattini, scooter, quadricicli e auto elettriche.

Anche la progressiva attuazione della “città dei 15 minuti”, dove in ogni quartiere si possano raggiungere i servizi fondamentali in massimo 15 minuti a piedi o in bici, contribuirebbe all’obiettivo.

Comparto merci e logistica costituiscono una fetta importante, anche se non maggioritaria, delle emissioni: serve spostare una quota crescente del trasporto dalla gomma al ferro, potenziando e sfruttando in modo più intensivo la rete esistente, promuovendo le “autostrade del mare” e l’elettrificazione delle banchine. Nelle principali città e aree metropolitane si dovrebbe prevedere un sistema logistico di Transit Point periferici per lo smistamento delle merci e la distribuzione di “ultimo miglio” con veicoli elettrici e ciclologistica.

Centralità assoluta nelle politiche per la mobilità e nella progettazione e rigenerazione urbanistica deve esser data alla mobilità dolce, pedonale e ciclabile, non solo all’interno dei centri abitati, ma anche su percorrenze più lunghe (es. Ciclopista dell’Arno, Ciclovia Tirrenica, Fi-Po), consentendo anche il trasporto di bici e monopattini su treni autobus e tram con spazi adeguati, e la loro sosta in sicurezza (ciclostazioni, bike-box).

Le aree urbane dovrebbero cogliere l’occasione della trasformazione in “Città 30 Km/h” per operare una redistribuzione radicale degli spazi, che abbia come obiettivo la sicurezza stradale ma anche la riduzione di inquinamento atmosferico ed acustico e la fruizione degli spazi comuni. Quindi accanto al completamento delle reti di piste e corsie ciclabili urbane e periurbane (il modello è la Bicipolitana di Pesaro) si dovranno adeguare le carreggiate con strumenti di mitigazione della velocità, mettendo in discussione anche parte dell’enorme superficie che nelle nostre città è destinata ai parcheggi. Altrettanta attenzione va posta sulla mobilità delle scuole, attivando e promuovendo Piedibus e Bicibus.

È poi indispensabile potenziare il trasporto pubblico a livello regionale, metropolitano, urbano: ogni anno nel rapporto Pendolaria evidenziamo le nostre priorità, che riguardano raddoppi, potenziamenti, elettrificazioni di diverse tratte ferroviarie, e in qualche caso la riattivazione di tratte dismesse (ad es. la Cecina-Saline-Volterra), e in generale una maggiore cura del trasporto ferroviario regionale, sia dal punto di vista infrastrutturale che gestionale.

Le tramvie, che oltre alla città metropolitana di Firenze sembrano rientrare nel futuro anche di Pisa, stanno mostrando risultati importanti laddove già in esercizio.

Cruciale è poi il sistema delle autolinee, che a seguito dell’assegnazione del bando regionale del 2020 ha visto acuirsi alcune problematiche storiche. Da poco si iniziano a vedere dei segnali positivi, senza però che si possa ancora considerare lontanamente raggiunto un livello di prestazioni del servizio adeguato alle potenzialità di shift modale dal mezzo privato al mezzo pubblico.

Al contempo occorre fare di più e più in fretta sull’elettrificazione del parco veicolare, nel trasporto pubblico, come in quello privato, con adeguati investimenti sulla rete di ricarica.

Grandi potenzialità inespresse risiedono anche nel settore della sharing mobility, la cui utilità pubblica, specie nella percorrenza del c.d. ultimo miglio e negli spostamenti urbani andrebbe riconosciuta attraverso contratti di servizio con le aziende del settore, che prevedano sostegno economico a fronte di tariffe concordate e garanzie sul numero di veicoli e sull’ampiezza delle aree operative.

Infine, per quanto impopolare, ritengo che non si possa prescindere dall’implementazione di sistemi tecnologici di limitazione del traffico veicolare privato, dallo “Scudo Verde” alle varie forme di congestion charge: anche l’abbondanza di alternative può infatti non essere sufficiente, di fronte alle consolidate abitudini di molti.

Lorenzo Cecchi

Dopo vari anni di impegno politico, come responsabile ambiente e poi segretario della Sinistra Giovanile di Firenze, Lorenzo Cecchi inizia la sua attività di volontario in Legambiente nel 2010. Nel 2014 si forma il comitato che fa rinascere il circolo di Legambiente Firenze e Cecchi diventa Presidente del circolo, ruolo mantenuto per i 10 anni successivi. Nel 2024 lascia la presidenza del circolo di Firenze per entrare nell’Ufficio di Presidenza di Legambiente Toscana con il ruolo di Responsabile Mobilità sostenibile.