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Dalla Regione Toscana 10 milioni di euro per sostenere i Comuni nella rinaturalizzazione dei suoli degradati

L’assessora all’Ambiente Monni sottolinea che si tratta di «una misura concreta per promuovere città più vivibili, più verdi e più resilienti, in linea con gli obiettivi europei di consumo di suolo netto zero entro il 2050»
 |  Toscana

La rinaturalizzazione di suoli degradati in ambito urbano e periurbano è una questione su cui la Regione Toscana da tempo ha deciso di impegnarsi. E ora ha messo in campo un’iniziativa concreta per raggiungere l’obiettivo: per sostenere i Comuni nella rinaturalizzazione ha messo sul piatto oltre 10 milioni di euro. La cifra è destinata soprattutto ai territori più fragili, con aree  che risultino degradate a causa di impermeabilizzazione, compattazione, erosione, perdita di fertilità.

Il passaggio con cui ha dato luce verde all’operazione è stata l’approvazione del decreto che dà il via alla manifestazione di interessi “Fondo per il contrasto al consumo di suolo” in attuazione delle disposizioni contenute nel decreto del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica n. 2 del 2 gennaio 2025, pubblicato il 12 febbraio 2025. L’avviso prevede contributi per la realizzazione di interventi attraverso azioni come la de-impermeabilizzazione e ripristino della fertilità dei suoli e la piantumazione di alberi e arbusti, il recupero delle acque meteoriche per l’irrigazione, ecc. Il Fondo dispone di una dotazione crescente tra il 2023 e il 2027 e alla Regione sono assegnati complessivamente 10.790.400 euro, suddivisi in cinque annualità.

«Con l’approvazione dell’avviso pubblico – ha detto l’assessora all’Ambiente e protezione civile Monia Monni - mettiamo a disposizione oltre 10 milioni di euro per sostenere i Comuni nella rinaturalizzazione dei suoli degradati in ambito urbano e periurbano. Una misura concreta per promuovere città più vivibili, più verdi e più resilienti, in linea con gli obiettivi europei di consumo di suolo netto zero entro il 2050. È un bando rivolto in particolare ai territori colpiti da eventi alluvionali o caratterizzati da alta tensione abitativa - ha continuato Monni-, perché è proprio dove si sommano fragilità ambientali e sociali che occorre agire con più decisione. Vogliamo sostenere progetti capaci di ridurre il rischio idrogeologico, migliorare la qualità dell’aria, contrastare le isole di calore e restituire spazi pubblici di qualità alle comunità. La sfida contro il consumo di suolo si gioca nei luoghi concreti della vita quotidiana: parchi, piazze, aree dismesse, quartieri fragili. Questo bando offre agli enti locali uno strumento in più per affrontarla con serietà e visione».

Obiettivo dell’operazione è aumentare gli spazi verdi in città, riattivare i servizi ecosistemici compromessi dal degrado, migliorare il microclima urbano e la qualità della vita dei cittadini. Particolare attenzione sarà data agli interventi localizzati in aree centrali o immediatamente prossime al perimetro urbano, per massimizzare i benefici diretti sulla popolazione residente.

«Questo bando – ha detto l’assessore all’urbanistica e governo del territorio Stefano Baccelli - si inserisce pienamente nelle strategie regionali delineate nel Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2025, nel Progetto regionale 9 “Governo del territorio e paesaggio” e nel Progetto regionale 22 “Rigenerazione e riqualificazione urbana”, con l’obiettivo di ridurre il consumo di suolo, valorizzare il paesaggio e promuovere un modello di sviluppo urbano sostenibile. Con questo percorso - ha aggiunto Baccelli - confermiamo il nostro impegno nel contrastare il degrado del suolo e nell’accompagnare gli enti locali verso un uso consapevole e resiliente del territorio, nel rispetto delle generazioni presenti e future».

I Comuni interessati possono presentare le proprie proposte progettuali entro 60 giorni dall'uscita dell’avviso sul Burt, che è prevista per il 16 luglio, utilizzando la modulistica disponibile sul sito della Regione Toscana. Le proposte saranno valutate sulla base di criteri di ammissibilità, compatibilità e significatività ambientale.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.