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Pesca illegale a Giannutri: fermato natante in zona a protezione integrale

Sea Shepherd e Parco nazionale Arcipelago toscano intensificano i controlli nelle acque protette per difendere la biodiversità marina
 |  Toscana
© Foto di R.Ridi

Nonostante i divieti e la sorveglianza rafforzata, la pesca illegale continua a insidiare le acque protette dell’Arcipelago toscano. L’ultimo episodio è avvenuto a Giannutri, dove un natante è stato sorpreso in piena zona 1 del Parco nazionale grazie al monitoraggio di Sea Shepherd Italia.

Nella mattinata del 19 settembre, durante un’operazione di controllo condotta a sud dell’Arcipelago, l’equipaggio di Sea Shepherd ha individuato un’imbarcazione intenta nella pesca a traina con più canne nei pressi di Punta del Capel Rosso. L’area rientra nella zona a protezione integrale, dove vige il divieto assoluto di pesca per garantire la conservazione degli ecosistemi marini più fragili.

La segnalazione immediata ha attivato l’intervento della Guardia di Finanza di Porto Santo Stefano, che con una vedetta ha raggiunto il natante e avviato i controlli del caso.

L’episodio si inserisce nel quadro delle attività congiunte tra Parco nazionale Arcipelago toscano e Sea Shepherd Italia Onlus, regolate da un protocollo d’intesa operativo da oltre due anni. Le missioni di pattugliamento coinvolgono in particolare Giannutri, Pianosa e Capraia, e prevedono la collaborazione costante con Guardia Costiera e Guardia di Finanza per contrastare le attività illecite in mare.

Il Parco nazionale Arcipelago toscano rappresenta oggi la più vasta area marina protetta d’Italia e custodisce circa il 20% dell’intera superficie protetta nazionale. Un patrimonio naturale di valore straordinario, che continua a richiedere vigilanza attiva e controlli serrati per fermare la pressione delle attività illegali e garantire la tutela della biodiversità marina.

 

Redazione Greenreport

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