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Montedoglio, Toscana e Umbria firmano un accordo per l’utilizzo condiviso delle risorse idriche

Giani parla di intesa «storica» a cui presto ne seguiranno altre. Al centro dell’operazione, concepita oltre 50 anni fa, un lavoro di canalizzazioni attorno al lago e la gestione dell’acqua per usi idropotabili e irrigui
 |  Acqua

Tra Firenze e Perugia si parla di «accordo storico» e l’aggettivo non appare affatto usato a sproposito. Toscana e Umbria hanno sottoscritto un’intesa per la gestione e l’utilizzo condiviso delle risorse idriche per usi idropotabili e irrigui. La firma riguarda lo schema di Montedoglio tra le due Regioni, Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Centrale, Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale e Commissario straordinario nazionale per l’adozione degli interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica.

Come ricorda il presidente della Toscana Eugenio Giani partecipando alla cerimonia per la firma a Castiglion del Lago, per la Regione l’accordo rappresenta un primo passo concreto verso il completamento dei distretti irrigui del Sistema Occidentale di Montedoglio e la piena attuazione di un progetto ambizioso, concepito tra gli anni ’60 e ’70, ma interrotto prima di giungere a compimento.

Ma l’intesa siglata con la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, spiega Giani, è anche l'opportunità, in collaborazione con la stessa Umbria, di perfezionare l'intesa che tratterà anche altri fondamentali temi, quali le infrastrutture (in primis la stazione dell'Alta velocità) e la sanità. «È il primo atto di una volontà di intesa fra le due regioni che spazia su più versanti - dichiara infatti Giani -. Un atto che abbiamo portato avanti insieme alla presidente Proietti in una cornice generale che riguarda tre aspetti: acqua, stazione Medietruria e prospettiva di integrazione nell’ambito del servizio antincendio. Il capitolo legato all’acqua prende oggi concretezza con la firma dell’accordo di programma, alla presenza anche del Commissario; gli altri due saranno oggetto di successive intese. L'accordo di programma di oggi è importantissimo perché punta a realizzare canalizzazioni a Montedoglio, il lago più grande della Toscana, artificiale, costruito per una portata di 168 milioni di metri cubi, ma che in realtà, dopo l’incidente del 2010, è scesa per cautela a 135. Si tratta di  canalizzazioni che possono collegare il triangolo Montedoglio-Lago Trasimeno-Valdichiana favorendo così l’utilizzo dell’acqua per l’uso agricolo dell’intero territorio ed allo stesso tempo alleviare le difficoltà idriche del lago nei momenti critici. L’accordo mette chiarezza sulle modalità con cui Montedoglio può essere a servizio delle comunità toscane e umbre, due regioni così integrate che nella storia si sono trovate spesso ad essere una realtà unica».

In tempo di cambiamenti climatici non si fa agricoltura neanche in questi territori dove paradossalmente l’acqua non manca. C’è l’invaso, il più importante dell’Italia Centrale, e c’è la rete di distribuzione primaria. Ci sono inoltre aziende agricole dinamiche, strutturate e innovative che generano economia, occupazione e prodotti di eccellenza e che hanno necessità di poter contare sulla risorsa per produrre e svilupparsi. Manca “l’ultimo miglio”: i distretti irrigui, cioè le condotte necessarie per trasportare l’acqua dai laghetti collinari fino ai campi. Ed è su questo che da tempo hanno richiamato l’attenzione delle istituzioni, spiega Serena Stefani, presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno e vice Presidente di ANBI Toscana, presente a Castiglion del Lago alla cerimonia della firma dell’accordo per la gestione degli usi idrici del bacino di Montedoglio.

Da tempo, Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, Regione Toscana e Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale e Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Centrale stanno lavorando per soddisfare questi bisogni del territorio toscano. In particolare, il Consorzio, recependo le richieste della disponibilità di acqua da parte del tessuto agricolo, ha sensibilizzato, grazie al lavoro della sua associazione regionale ANBI Toscana, la Regione Toscana ad attivare un bando riservato ai Consorzi per consentire la progettazione di nuove reti irrigue.

L’accordo sottoscritto tra Toscana e Umbria sulla ripartizione degli usi idrici apre la strada al finanziamento di numerosi progetti. Tra di essi spiccano, in particolare, il completamento del Distretto irriguo 23 a Foiano della Chiana e la realizzazione del Distretto 38-39 a Montepulciano, aree ad alta vocazione agricola, dove operano imprese dinamiche, pronte a investire e crescere.

Per queste realtà, la disponibilità di risorsa idrica in quantità sufficiente, certa e di qualità rappresenta una condizione imprescindibile per garantire competitività e sostenibilità economica e ambientale. «L’Accordo sottoscritto oggi rappresenta il primo importante passo in questa direzione. Per assicurare lo sviluppo dell’irrigazione in Toscana e per garantire la necessaria attenzione ai bisogni dell’agricoltura sarà importante assicurare la presenza dei rappresentanti del mondo agricolo al tavolo tecnico-istituzionale, previsto dall’Accordo per monitorare risultati ed esigenze», conclude la presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno e vice Presidente di ANBI Toscana Stefani.

Redazione Greenreport

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