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A preoccupare è l’heptyl, un componente del carburante bruciato nell’atmosfera

Precipita un missile russo Proton, allarme per il combustibile altamente tossico [FOTOGALLERY]

In occasione di un precedente incidente aveva causato un danno ambientale valutabile in 13 miliardi di tenge
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E’ precipitato un missile russo Proton (UR-500, secondo la denominazione militare), che trasportava un satellite di telecomunicazioni russo Express-AM4R, del peso di 5,8 tonnellate, lanciato stanotte da cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan.

Secondo Roskosmos, l’agenzia spaziale federale russa, «l’impatto del vettore Proton che trasportava il più potente satellite russo di telecomunicazioni, si è prodotto al di fuori del Kazakistan, durante il funzionamento del terzo stadio del missile. Il blocco di accelerazione Breeze, che portava il  satellite, si è separato in maniera imprevista durante l’ultima tappa del volo».

Anche se esistono foto dell’impatto a terra pubblicate da Ria Novosti i rottami del missile potrebbero essere caduti nella regione dell’Altai o nel Pacifico. Roskosmos assicura che al momento non si segnalano danni o vittime.

Il danno economico è però enorme: il satellite Express -AM4R  era stato commissionato dal gruppo europeo EADS Astrium  al gruppo russo "Sistemi di comunicazione e navigazione satellitare", ma a preoccupare è l’heptyl, un componente tossico del carburante del missile che però Roskosmos assicura esseere bruciato negli strati più alti dell’atmosfera durante l’esplosione.

Ma la preoccupazione resta, anche perché i missili Proton non sono nuovi ad incidenti di questo tipo e visto che secondo le cifre ufficiali risultano falliti l’11% dei lanci.

Il Protn-M è alto 53 metri ed ha un  diametro di 7,4 m, con una massa al decollo di 702 tonnellate e tre stadi, è in grado di trasportare un carico di 22 tonnellate ed  utilizza un carburante molto pericoloso: il C2H8N2/N204, costituito da dimetilidrazina asimmetrica (UDMH) e  tetraossido di diazoto.

In occasione di un precedente incidente ad un Proton-M , il 3 luglio 2013, il governo del Kazakistan aveva detto che il missile aveva causato un danno ambientale valutabile in 13 miliardi di tenge, 89 milioni di dollari.

Redazione Greenreport

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