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It.a.cà, il primo festival italiano di turismo responsabile inizia il suo viaggio

Le tappe dal Salento al Trentino, da Napoli al Monferrato. A Padova protagonista l’ecoturismo nell’isola di Fogo, a Capo Verde
 |  Approfondimenti

It.a.cà migranti e viaggiatori, il primo festival italiano di turismo responsabile è ancora in viaggio e sta attraversando tutta l’Italia per promuovere e diffondere la sua idea di un turismo diverso, che sia consapevole, sostenibile e solidale.

Il Festival si snoda dal Salento al Trentino, da Napoli al Monferrato e porta, in ogni città e territorio che attraversa, decine di eventi organizzati per poter coinvolgere tutti: itinerari a piedi e in bici, seminari, laboratori, mostre e concerti sono pensati e strutturati per invitare i partecipanti a vivere l’emozione del viaggio in maniera autentica e per sostenere e diffondere così un’idea di turismo più etico e sostenibile, anche dal punto di vista ambientale.

Dal 20 al 23 settembre il Festival sbarcherà a Padova con un ricco programma che si svolgerà tra eventi nel centro urbano e passeggiate ed escursioni tra i Colli Euganei alla scoperta del territorio circostante la città. In quest’atmosfera il 22 settembre avrà luogo il seminario “Sentieri che uniscono. Esperienze di turismo responsabile e sostenibile a confronto tra Veneto e Capo Verde”. L’incontro, a cura di Cospe onlus e del master Design dell’offerta turistica dell’Università di Padova, si propone di approfondire la tematica e stimolare una riflessione sul turismo responsabile e sostenibile, dando risalto alle buone pratiche realizzate nel territorio padovano e nell’isola di Capo Verde.

L’esperienza dell’arcipelago capoverdiano, dove Cospe lavora da più di trent’anni, è di particolare interesse per il ruolo determinante ma anche fortemente contraddittorio che il turismo ricopre nel suo sviluppo: da un lato infatti, rappresenta circa il 60% del bilancio economico statale ma dall’altro ha forti ricadute negative sul territorio legate ad una cattiva gestione e uno smisurato sfruttamento delle risorse. Cospe si occupa di turismo responsabile dalla fine degli anni 80 con diversi progetti in tutto il mondo e a Capo Verde lavora principalmente con delle iniziative nell’isola di Fogo.

L’isola è una delle ultime rimaste estranee al turismo di massa e ciò le ha permesso di conservare una propria identità su cui è stato possibile sviluppare importanti iniziative di ecoturismo. I progetti attivi (Fata e Rotas do Fogo) si impegnano a rendere l’isola una meta di un turismo diversificato che valorizzi il territorio nei suoi principali punti di forza (il vulcano, i paesaggi incontaminati e la tradizione enogastronomica) e che garantisca la partecipazione di tutti gli attori coinvolti sul territorio.

Al seminario parteciperà anche una delegazione dell’isola capoverdiana: Herculano Dinis, presidente del Parco natural do Fogo che parlerà delle opportunità di ecoturismo nella maggiore area protetta terrestre di Capo Verde, Fabio Vieria, del municipio di Mosteiros, e membro della rete Natour-Fogo che si (e ci) interrogherà su quale sia il miglior modello di turismo e sviluppo per un piccolo municipio rurale; infine Luisa Jorgesen, altra rappresentante della rete Natour-Fogo che ci racconterà l’esperienza della gestione partecipativa del territorio e della rete di attori che a Fogo partecipano al tavolo di coordinamento locale. Tra gli altri relatori anche Massimiliano Sanfilippo di Cospe onlus, che parlerà di ecoturismo, partecipazione comunitaria e valorizzazione del territorio, nonché dell’esperienza Cospe "Sentieri che uniscono".

di Cospe per greenreport.it

Redazione Greenreport

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