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Altro che flat tax, agli americani piacerebbe di più tassare i super-ricchi al 70 - 80%

La proposta “socialista” di Alexandria Ocasio-Cortez piace più di quella di Trump che è stata copiata da Salvini
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Qualche giorno fa nell’editoriale “La "pazzia" di tassare i ricchi”, pubblicato sul New York Times  (e rilanciato in Italia da La Repubblica), il Premio Nobel per l'economia 2008  Paul Krugman scriveva: Non ho idea di come se la caverà Alexandria Ocasio-Cortez come membro del Congresso, ma la sua stessa elezione è già utile a uno scopo prezioso. La sola idea di vedere eletta una donna giovane, che sa parlare, telegenica e non bianca sta facendo impazzire molti nella destra e nella loro pazzia si rivelano per quello che sono. Alcune di queste rivelazioni sono culturali: l'isteria che si è scatenata a proposito di un video in cui AOC balla all'università ci dice molto, non su di lei, ma sugli isterici. Le rivelazioni più importanti sono però intellettuali: la denuncia della destra delle "pazze" idee politiche di AOC è un ottimo promemoria per ricordarci chi è veramente pazzo. La questione più discussa del momento riguarda la difesa di AOC di un'aliquota fiscale del 70-80 per cento sui redditi molto alti, che è evidentemente una follia, giusto? Insomma, chi può pensare che abbia senso? Solo persone ignoranti come... Peter Diamond, premio Nobel per l'Economia e probabilmente il principale esperto mondiale di finanza pubblica. Diamond, in collaborazione con Emmanuel Saez - uno dei nostri principali esperti sul tema delle disuguaglianze - ha stimato che l'aliquota fiscale massima ottimale è del 73 per cento. Per qualcuno non è sufficiente: Christina Romer, macroeconomista di altissimo livello, già direttrice del Consiglio dei consulenti economici del presidente Obama, la stima al di sopra dell'80 per cento».

I repubblicani e la cricca iperconservatrice di Donald Trump  minimizzano e dicono che la proposta della “comunista”  Ocasio-Cortez di tassare almeno al 60 -70% i redditi fiscali  superiori ai 10 milioni di redditi è una politica socialista che sarebbe scarsamente gradita dall’elettorato statunitense. Ma questa convinzione è smentita da una serie di sondaggi recenti,  compreso un nuovo sondaggio Insider, dal quale emerge forte sostegno di una maggioranza relativa degli statunitensi per tassare fortemente i redditi dei super-ricchi. Cioè l’esatto contrario della Flat Tax di Trump che Matteo Salvini e la Lega hanno propagandato in campagna elettorale e che vogliono introdurre – seppure in forma “annacquata” – anche in Italia.

Insider ha chiesto a un campione rappresentativo di statunitensi cosa ne pensano della proposta di portare al 70% l’aliquota fiscale sui redditi da oltre 10 milioni, mantenendo inalterate le aliquote fiscali per i redditi inferiori e ne è venuto fuori che «Complessivamente, il 38,7% ha sostenuto l'aumento delle tasse, mentre il 34,4% si è opposto, il 13,5% degli intervistati ha dichiarato di non avere un'opinione».

Insider ha condotto il sondaggio su un campione nazionale dal 15 al 16 gennaio (margine del 3,11%) e, complessivamente, il 24% degli intervistati si è identificato come molto o abbastanza conservatore e il 29% si identificato come molto o abbastanza liberal (sinistra). Il resto si identifica come centrista: un po' conservatore o liberal o né conservatore né liberal, oppure ha detto di non voler rivelare le proprie inclinazioni politiche.

I sondaggi confermano anche un’altra cosa che non farà molto piacere a Trump e alla sua banda di liberisti: la maggioranza degli statunitensi sono convinti che le aliquote fiscali dovrebbero aumentare mano a mano che i redditi crescono. Un sondaggio Reuters realizzato nell’ottobre 2018 ha rivelato che i tre quarti degli statunitensi «credono che le persone più ricche della società debbano pagare aliquote fiscali più elevate».

E nei sondaggi la proposta “socialista” di Ocasio-Cortez va meglio di quanto fece la Flat tax di Trump e dei repubblicani del 2017. Secondo un  sondaggio Gallup pubblicato sempre a ottobre 2018 , il 39% degli americani approvava i tagli fiscali ai ricchi di Trump, mentre il 46% era contrario e il 51% degli intervistati dichiarava che dalla flat tax non gli era venuto nessun beneficio finanziario.

Come ricordava Krugman, in tutto il mondo i conservatori e la neodestra populista sostengono, come i Repubblicani statunitensi, imposte basse sui ricchi, «pretendendo che i tagli fiscali ai più ricchi avranno enormi effetti benefici sull'economia. Questa pretesa si basa sugli studi di... nessuno. Non esiste nessuno studio serio a supporto delle idee fiscali del Grand Old Party, perché le prove contro quelle idee sono schiaccianti. L'America aveva livelli di tassazione molto alti per i ricchi - più alti persino di quelli che propone Alexandria Ocasio-Cortez - e tutto andava bene. Da allora le aliquote fiscali sono diminuite, e non si può negare che l'economia è andata peggio. Perché i repubblicani aderiscono a una teoria fiscale che non ha alcun sostegno da parte di economisti non schierati ed è confutata da tutti i dati disponibili? Bene, chiedetevi chi trae beneficio da imposte più basse sui ricchi e la risposta sarà ovvia».

Redazione Greenreport

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