CopConnection: nel nuovo episodio di approfondimento sul vertice di Belém, un focus sull’«Italia in retroguardia»
Sesta puntata di CopConnection, serie dedicata a commentare ciò che sta avvenendo alla Cop30 in corso a Belém, in Brasile. A realizzarla è la cooperativa Econnection, con cui greenreport.it ha attiva una collaborazione editoriale.
In questo episodio, Sergio Ferraris (direttore di QualEnergia), Giorgia Burzachechi (direttrice di Giornalisti nell’erba), e Ivan Manzo (ASvisS) affrontano assieme ad Antonio Piemontese, giornalista, esperto d’economia climatica di Wired Italia, il ruolo del nostro Paese e i possibili sviluppi della Cop30.
Nell’analisi viene sottolineato che nonostante ricorra il decennale dell'Accordo di Parigi, l'Italia continua a perdere terreno sull'azione climatica, retrocedendo di ben tre posizioni rispetto all'anno scorso nel Climate Change Index 2026. Questa performance negativa è legata al trend delle emissioni, al non sviluppo delle rinnovabili e alla politica climatica.
Ma non c’è solo questo a far parlare di «Italia in retroguardia». A Belém è cresciuto – forse – lo slancio verso un obiettivo di portata storica: il «forse» è d’obbligo, considerato molto di quel che sta emergendo dal vertice, ma intanto i partecipanti a questa puntata di CopConnection segnalano l'elaborazione di una roadmap per l'uscita dai combustibili fossili, proseguendo quanto concordato a Dubai due anni fa con il famoso «transitioning away». I rappresentanti di 82 Paesi (tra cui Germania, Francia, Colombia e Cile) hanno annunciato il loro sostegno a un’uscita equa, ordinata e programmata dal mondo fossile. L'Italia, tuttavia, ha espresso cautela e non ha formalmente aderito alla proposta.