
Oms, il clima mette in crisi la salute: le ondate di calore uccidono già 50mila persone l'anno in Europa

In Italia si stimano 13.318 morti per le ondate di calore che hanno colpito lo Stivale nel corso dell’estate 2022, cui se ne sono aggiunti altri 12.743 nell’estate 2023, in una continua escalation dettata dalla crisi climatica in corso. In Italia come nel resto d’Europa il riscaldamento globale corre a velocità doppia rispetto alla media internazionale, e mentre scriviamo una nuova ondata di calore sta facendo presa sullo Stivale: nel fine settimana un'ampia zona del sud Sardegna toccherà i 40 gradi e il comune di Ottana, nel Nuorese, sarà il più caldo d'Europa, toccando i 41°C.
«La crisi climatica sul bacino del Mediterraneo – esorta Francesco Vincenzi, presidente dell'Associazione nazionale dei Consorzi di bonifica (Anbi) – deve essere prioritaria nell'agenda di tutta l'Europa, perché foriera di profonde trasformazioni sociali oltre che economiche e ambientali».
Si tratta di una realtà di cui ha appena preso formalmente atto anche l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che non ha scelto mezzi termini per spiegare la gravità della situazione: «È ora di riconoscere una verità innegabile, la crisi climatica è una crisi sanitaria. Ci sta già uccidendo e, senza un'azione urgente, peggiorerà notevolmente», afferma il dott. Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell'Oms per l'Europa. Una crisi sanitaria che è dunque in corso non (solo) in distanti regioni subtropicali, ma nel cuore dell’Europa, a partire dall’area mediterranea di cui l’Italia fa parte.
Per affrontare la crescente minaccia che il cambiamento climatico rappresenta per la salute pubblica, l’Oms ha lanciato la nuova Commissione paneuropea sul clima e la salute (Pecch), che riunisce 11 esperti di spicco guidati dall’ex prima ministra islandese, Katrín Jakobsdóttir.
«La crisi climatica non è solo un'emergenza ambientale, ma una sfida crescente per la salute pubblica – spiega Jakobsdóttir – Dobbiamo riconoscere che l'interazione tra l'aumento delle temperature, l'inquinamento atmosferico e i cambiamenti degli ecosistemi causati dai cambiamenti climatici indotti dall'uomo sta già influenzando la salute e il benessere delle comunità della regione europea e del mondo».
«Più di 100.000 persone in 35 Paesi della regione europea sono morte a causa del caldo» in soli due anni (tra il 2022 e il 2023), colpendo in modo sproporzionato la salute delle persone più vulnerabili, come bambini, anziani, donne incinte, persone immunodepresse. Tant’è che un terzo dei decessi mondiali correlati al caldo è concentrato in Europa. E questa è solo una piccola parte del problema: l'inquinamento atmosferico, aggravato dalla combustione di combustibili fossili, provoca oggi oltre mezzo milione di morti premature all'anno nella regione europea e 7 milioni di decessi al mondo.
«Il cambiamento climatico rappresenta una minaccia seria e crescente per la salute umana», sottolinea nel merito Andrew Haines, consulente capo dell’iniziativa clima-salute dell’Oms in Europa. La nuova Commissione ha dunque il compito di fornire raccomandazioni per ridurre le emissioni, investire in strategie di adattamento che proteggano la salute, riducano le disuguaglianze e rafforzino la resilienza. Tutti parametri sui quali, purtroppo, l’Italia è in cronico ritardo.
«La Commissione paneuropea per il clima e la salute rappresenta – conclude Kluge – un passo avanti fondamentale nell'affrontare una delle sfide più urgenti del nostro tempo, e lo fa in un momento di crescenti vincoli finanziari. I bilanci nazionali e multilaterali per l'azione per il clima stanno diminuendo, proprio mentre i bisogni aumentano esponenzialmente. Per questo motivo, la Commissione si concentrerà con la massima attenzione sulla fornitura di soluzioni praticabili per il settore sanitario, in modo da poter tradurre dati concreti in azioni concrete».
