Sulla montagna più alta della Germania non ci sono quasi più ghiaccio e permafrost
La campagna Carovana dei ghiacciai di Legambiente, che da sei anni monitora i ghiacciai alpini in collaborazione con Cipra Italia e la partnership scientifica della Fondazione glaciologica italiana, per la prima volta ha fatto tappa in Germania trovando una situazione critica anche in vetta al Paese: sullo Zugspitze, la montagna tedesca più alta (2.962 m s.l.m). Il campanello dall’allarme, spiegano dal Cigno verde, arriva della degradazione del permafrost (cioè il terreno o la roccia ghiacciata per almeno due cicli stagionali consecutivi) e dalla fusione sempre più accelerata degli ultimi ghiacciai.
«Il permafrost – spiega Michael Krautblatter, dell’Università di Monaco – si trova nei detriti e all'interno delle pareti rocciose delle Alpi. Nei prossimi 100 anni diventerà la fonte d'acqua più importante in montagna perché impiega molto più tempo a degradarsi, rispetto ai ghiacciai, e lo avremo nei fiumi in estate. Ma dove il permafrost scompare, si generano instabilità dei versanti e movimenti di massa. Quindi la degradazione del permafrost avrà impatti significativi sia sui rischi che sulle risorse d’alta quota e a causa della crisi climatica questi fenomeni aumenteranno in futuro. Su questo tema è importante unire forze e risorse scientifiche, e sviluppare una rete di osservatori alpini europei con infrastrutture interconnesse, come lo Schneefernerhaus sulla Zugpitze e il laboratorio ad elevata complessità “Angelo Mosso” sul Monte Rosa».
Dalle osservazioni fatte sul campo dal team di Carovana dei Ghiacciai e dai dati scientifici pubblicati dai ricercatori del laboratorio “Schneefernerhaus”, emerge che sullo Zugspitze il permafrost si sta degradando a ritmi preoccupanti e che entro i prossimi 50 anni scomparirà del tutto, aprendo scenari preoccupanti per quanto riguarda l’instabilità della montagna. Preoccupa anche lo stato di salute degli ultimi ghiacciai presenti in Germania. Sorvegliato speciale il ghiacciaio dello Schneeferner settentrionale sempre più sofferente a causa della crisi climatica: tra il 1980 e il 2023 si è più che dimezzato come area e dal 2007 al 2022 ha ridotto il suo spessore da 52 metri a 20 metri nella parte centrale. Di questo passo, entro il 2030 il ghiacciaio si ridurrà a poche placche ed è probabile che la sua estinzione avvenga entro il 2050. Il ghiacciaio Schneeferner meridionale è invece stato declassato nel 2022 a glacionevato. Unica buona notizia riguarda il ghiacciaio Höllentalferner, che come quello italiano del Montasio, in Friuli, resiste ancora con tenacia, poiché alimentato da valanghe e protetto dalla radiazione solare dalle imponenti pareti rocciose circostanti.
«Per la prima volta la Carovana dei Ghiacciai – commenta Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente di Cipra Italia – ha fatto tappa in Germania per osservare da vicino gli ultimi ghiacciai destinati a scomparire a breve, insieme al permafrost, il terreno ghiacciato che costituisce il cuore delle montagne alpine. In questa occasione abbiamo potuto conoscere da vicino il lavoro dell’Università di Monaco, che utilizza metodi e tecniche all’avanguardia per monitorare queste aree. Si tratta di studi fondamentali per comprendere come cambierà l’alta quota e quali rischi potrebbero derivare dall’instabilità delle pareti montane. Un altro tema cruciale riguarda le risorse idriche contenute nel permafrost: capire dove si troverà l’acqua in futuro, quale sarà la sua qualità e come potrà essere gestita sono elementi essenziali per le comunità alpine. Questo è anche l'obiettivo del progetto Interreg Alpine Space Waterwise di cui anche Legambiente Piemonte e Val d'Aosta è partner, che, dopo un'attenta analisi idrologica e socioeconomica, elabora strategie resilienti e di adattamento per la gestione delle risorse idriche insieme alle comunità alpine europee».
Waterwise è un progetto co-finanziato dall'Unione Europeaattraverso il programma Interreg Alpine Space che mira ad aumentare la sensibilità del pubblico rispetto alla vulnerabilità idrica nelle Alpi e fornisce una guida per migliorare le politiche idriche e la pianificazione territoriale. Le due azioni principali, portate avanti in Italia, Svizzera, Germania, Austria, Francia e Slovenia, sono la co-progettazione e la sperimentazione di soluzioni per la gestione sostenibile del territorio e delle risorse idriche, entrambe svolte in stretta collaborazione con le comunità delle diverse regioni coinvolte. Attraverso queste azioni, Waterwise aumenterà la resilienza ai cambiamenti climatici delle regioni alpine.