La Cop30 Bike ride è giunta a Belém: la staffetta ciclistica internazionale ha coperto 30mila km per chiedere azioni concrete
La COP30 Bike Ride (#COPbikeride - portale linktr.ee/copbikeride), straordinaria e gigantesca staffetta ciclistica internazionale, è presente a Belém per la Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima (Cop30), dove le sezioni provenienti dai diversi continenti si riuniscono con l'obiettivo - «come cittadini globali uniti» - di chiedere collettivamente sia un'azione urgente per il clima, sia una soluzione concreta, comprovata e a costi limitati che troppo spesso viene trascurata: la bicicletta.
La Cop30 Bike Ride - staffetta ciclistica e velica più lunga al mondo con certificazione in corso dal Guinness Book of Records - offre una spinta ispiratrice e dal basso verso l'azione.
Ha mobilitato oltre 1000 persone per diffondere in modo sostenibile il messaggio della bicicletta e della mobilità attiva. Ha attraversato 20 paesi diversissimi tra loro, come Azerbaijan e Germania o Tanzania e Brasile, e ha coperto complessivamente una distanza di circa 30.000 km, in modalità attiva: bicicletta e vela.
L’iniziativa è supportata da una vasta e crescente coalizione di organizzazioni per il clima e il ciclismo seguendo le orme dei precedenti successi delle pedalate ai vertici Cop.
La più lunga delle staffette, l’euroasiatica - che ha percorso l'intero tragitto dall'Azerbaigian, sede della Cop29, al Brasile, sede della Cop30 - ha svolto il suo percorso interamente in modo attivo: attraversando il continente eurasiatico in bicicletta e attraversando l'oceano Atlantico in barca a vela.
Al loro arrivo, gli attivisti sono stati salutati dalle sezioni africana e sudamericana, unendo gli striscioni che ognuno portava con le firme dei ciclisti e degli enti locali dei quattro continenti attraversati in bicicletta.
«Lungo il percorso, abbiamo messo in luce gli ecosistemi che attraversati ed interagito con città, province, regioni e comunità per sensibilizzare e responsabilizzare, scambiato storie e conoscenze e raccolto il maggior numero possibile di impegni concreti e lettere di intenti per migliorare le infrastrutture e le politiche ciclabili negli anni a venire».
«In ogni città visitata dalla staffetta, abbiamo incontrato gli stakeholder locali per discutere i loro piani per migliori piste ciclabili, strade più sicure e mobilità integrata, e raccogliere impegni pubblici per politiche ciclabili più efficaci», racconta Paolo Bignami, uno degli italiani partecipanti alla Cop Bike ride. «Ad oggi, circa 60 amministrazioni hanno avuto il coraggio di mettere per iscritto i loro impegni in una lettera ufficiale, che porteremo ai rappresentanti della COP30, ai quali chiederemo di fare lo stesso».
I trasporti sono una delle fonti di emissioni di gas serra in più rapida crescita nel mondo ed anche nei Paesi di antica industrializzazione le emissioni ad essi riconducibili non sono calate dal 1990. La bicicletta è una soluzione pulita, economica e inclusiva che può ridurre significativamente le emissioni urbane, l'inquinamento atmosferico e migliorare sensibilmente la salute e la qualità della vita in generale.
La Cop30 Bike Ride punta l'attenzione sull'uso quotidiano della bicicletta come strategia climatica seria, non solo come un'occasione di stile di vita.
«Alla Cop30 consegneremo alla Presidenza della COP le nostre proposte e le lettere dei governi locali che abbiamo raccolto lungo il percorso – spiega ancora Paolo Bignami – Parleremo con il maggior numero possibile di rappresentanti dei Paesi e di Ong osservatrici per illustrare le possibilità, sottolinearne l'urgenza e chiedere politiche e linee guida favorevoli alla bicicletta nei numerosi processi negoziali. Il nostro team di back office per il volontariato internazionale sta attualmente contattando i leader di tutti i Paesi e sta elaborando l'agenda per questi incontri. I rappresentanti dei Paesi interessati che non hanno ricevuto il nostro invito ma desiderano incontrarci sono invitati a contattarci!»