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Cop30, la delusione dell’Unicef: «Servono misure urgenti per proteggere 2,4 miliardi di bambini dalla crisi climatica»

Il Fondo Onu per l’infanzia: bene il nuovo obiettivo di triplicare i finanziamenti per l’adattamento entro il 2035, ma i governi devono inoltre agire rapidamente per attuare le decisioni in materia di perdite e danni, riconoscendo pienamente i più piccoli come un gruppo con delle vulnerabilità specifiche che devono essere prese in considerazione
 |  Crisi climatica e adattamento

A seguito della chiusura della Cop30 a Belém, in Brasile, rimane necessario compiere notevoli passi avanti nell'attuazione e negli investimenti per garantire un pianeta vivibile per i bambini di oggi e per le generazioni future. A dirlo, ora che si sono spenti i riflettori del vertice Onu sul clima e le questioni discusse sembrano già cadute nel dimenticatoio, è il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia.

L'Unicef teme che i risultati della Cop30 non siano sufficienti a garantire il raggiungimento dell'obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto di 1,5 °C e sollecita le Parti ad adottare misure urgenti per proteggere i 2,4 miliardi di bambini nel mondo dalle conseguenze del cambiamento climatico. Tali misure devono prevedere la transizione per abbandonare l’uso dei combustibili fossili.

«I bambini sono particolarmente colpiti dai cambiamenti climatici», ha affermato Catherine Russell, direttrice generale dell'Unicef. 1Per vivere, imparare e crescere hanno bisogno di infrastrutture resilienti nei settori della sanità, dell'istruzione, dell'acqua e dei servizi igienici. Per un mondo a misura di bambino è necessario proteggerli oggi, oltre a fornire i servizi da cui dipende il loro futuro».

L'Unicef accoglie con favore il nuovo obiettivo di triplicare i finanziamenti per l'adattamento entro il 2035, fondamentale per proteggere i bambini dagli impatti sproporzionati dei cambiamenti climatici che stanno già sconvolgendo le loro vite. Le parti e i partner devono inoltre agire rapidamente per attuare le decisioni in materia di perdite e danni, riconoscendo pienamente i bambini come un gruppo con delle vulnerabilità specifiche che devono essere prese in considerazione.

Redazione Greenreport

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