Obiettivo climatico 2040: accordo tra Consiglio e Parlamento europeo per la riduzione delle emissioni del 90%
«Oggi l’Ue dimostra il suo forte impegno per l’azione per il clima e l’Accordo di Parigi. Un mese dopo la Cop30, abbiamo trasformato le nostre parole in azioni, con un obiettivo giuridicamente vincolante di riduzione del 90% delle emissioni entro il 2040. Abbiamo una chiara direzione di marcia verso la neutralità climatica e un piano pragmatico e flessibile per rendere la transizione pulita più competitiva». A parlare è la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, subito dopo che Consiglio e Parlamento europeo hanno siglato un accordo su un obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni di gas serra entro il 2040, rispetto ai livelli del 1990, per raggiungere un’Ue a impatto climatico zero entro il 2050.
L’intesa è stata raggiunta sulla traccia impostata nelle scorse settimane dai vertici comunitari e che ha introdotto una serie di «flessibilità»: dal 2036, fino a 5 punti percentuali delle riduzioni delle emissioni (2 punti percentuali in più di quanto proposto dalla Commissione) possono provenire da crediti di carbonio internazionali di alta qualità compatibili con l’accordo di Parigi. L'accordo siglato da Consiglio e Parlamento europeo prevede anche il rinvio dell'applicazione del sistema di scambio di emissioni dell'Ue per gli edifici, il trasporto su strada e le piccole industrie (Ets2) di un anno, dal 2027 al 2028.
La Commissione Ue fa sapere che valuterà i progressi compiuto circa l’obiettivo fissato al 2040 ad anni alterni, «tenendo conto dei dati scientifici più recenti, degli sviluppi tecnologici e della competitività internazionale dell'Ue. La revisione prenderà in considerazione anche le tendenze dei prezzi dell’energia e le loro ripercussioni sia per le imprese che per le famiglie, spiegano sempre da Bruxelles.
Secondo Davide Panzeri, responsabile Politiche Italia Europa di Ecco, il think tank italiano per il clima, quanto deciso dai vertici comunitari «deve rappresentare per l’Italia un momento di responsabilità e impegno verso l’attuazione delle misure che consentiranno il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione concordati. Essendoci già consenso sulle modifiche principali, alla vigilia del negoziato restavano solo poche questioni su cui trovare un accordo, in particolare rispetto alle modalità d’inclusione dei crediti di carbonio. Tali questioni sono state risolte attraverso un compromesso tra Consiglio e Parlamento».
Secondo Francesca Bellisai, policy advisor Politiche Ue e governance di Ecco, «la decisione di accettare i criteri richiesti dal Parlamento europeo sui crediti di carbonio, e la previsione di una valutazione d’impatto per il pacchetto di politiche post 2030, offrono delle garanzie in più rispetto alla loro qualità, alla protezione dell’ambiente e dei diritti umani, che sono quanto mai necessari in questa fase di sviluppo del mercato».