Firenze riporta l’Italia al centro delle politiche sull’acqua, domani in Palazzo Vecchio
Si avvicina a grandi passi il Forum euromediterraneo dell'acqua, che si svolgerà presso la Nuvola dell’Eur (a Roma) dal 29 settembre al 2 ottobre del 2026 con delegazione da 43 Stati europei e mediterranei. Dopo la presentazione alla Fao dei giorni scorsi a cura del ministro Tajani, domani a Firenze – nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio – è in agenda la Conferenza internazionale sulla riduzione dei rischi da alluvioni e siccità: non è una data qualsiasi, ma il 59esimo anniversario della grande alluvione dell’Arno del 1966.
A metterla in campo è il comitato One water, col supporto essenziale dei ministeri Affari esteri, Ambiente, Agricoltura e della Ricerca, dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, di Anbi, di Utilitalia e dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale (che coordinerà la sessione pomeridiana sui modelli tecnologici di contrasto alle alluvioni).
«Il cambiamento climatico – spiega Maria Spena, presidente del comitato One water – sta causando pericolosi e diffusi rischi sui Paesi del Mediterraneo allargato, comprendente l’Europa meridionale, i Balcani, il Nord Africa, i Paesi Arabi e il Medio Oriente mediterraneo. Aree sempre più estese registrano fenomeni di aridità dei suoli per l’effetto combinato della diminuzione delle precipitazioni e dell’aumento di evapotraspirazione. Allo stesso tempo sono colpite da precipitazioni estreme con alluvioni per la formazione di sistemi convettivi intensi, e fenomeni come i cicloni mediterranei di tipo tropicali, con piogge abbondanti in sempre più brevi periodi di tempo».
Basti osservare che a livello nazionale gli eventi meteo estremi sono aumentati in Italia del 485% nell’ultimo decennio, facendo del nostro Paese un vero e proprio hotspot della crisi climatica, come del resto accade nell’intera area mediterranea: «Negli ultimi decenni – sottolineano nel merito dall’Ingv mettendo in fila i dati Copernicus – il Mar Mediterraneo si è riscaldato a un ritmo quasi doppio rispetto alla media globale». La Toscana ne sa qualcosa, con l’ultima allerta meteo che si è chiusa solo stanotte.
«Mai come oggi – sottolinea Erasmo D’Angelis del comitato One water e tra gli organizzatori dell’evento, nonché direttore editoriale di greenreport – di fronte all’escalation di fenomeni meteoclimatici, è essenziale proteggere vite umane, salvaguardare aree urbane con beni pubblici e privati. Ciò richiede uno sguardo lungo e un impegno straordinario. Oggi sono possibili tecniche e tecnologie per difese fondamentali, e verranno presentate a Firenze da esperti italiani e da rappresentanti di vari Stati. Possiamo aumentare la capacità di saper proteggere e saper gestire le problematiche non più solo sull’onda dell’emergenza, ma con politiche improntate alla prevenzione strutturale e alla mitigazione dei danni».
Saranno presentati scenari e valutazioni del rischio, modelli previsionali e cartografie interattive, interventi strutturali per rafforzare le difese nelle aree urbane con infrastrutture di “città spugna” per la massima sicurezza oggi possibile.
Alla Conferenza internazionale sulla riduzione dei rischi da alluvioni e siccità, interverranno, fra gli altri, il ministro Gilberto Pichetto Fratin, il capo della Protezione civile nazionale, Fabio Ciciliano, il presidente dell'Istituto mediterraneo dell'acqua, Alain Meyssonnier, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e la sindaca Sara Funaro. Parteciperanno anche al lancio di una corona in Arno, dal Ponte alle Grazie, in memoria delle vittime del 1966 e di tutte le vittime delle alluvioni. Nel pomeriggio l’appuntamento si sposterà nella sede dell'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino settentrionale per il workshop sulle tecnologie per la riduzione dei rischi idrici in occasione del quale, alla presenza anche di rappresentanti del ministero Affari esteri e del Ciheam di Bari, l’Autorità presenterà il primo Geo-catalogo per la gestione integrata delle informazioni sul rischio alluvioni.
«Si tratta – conclude Gaia Checcucci, segretaria generale dell’Autorità di bacino – di un modello che ci permette di condividere esperienze e capacità nella pianificazione della massima sicurezza possibile, tarata sugli effetti dei cambiamenti climatici. É una straordinaria opportunità per fare il punto sulla situazione con 43 Paesi, ma soprattutto per scambiare, con attori istituzionali di tutto il bacino Mediterraneo best practices in tema di digitalizzazioni e Geocatalogazione dei dati territoriali che ci hanno condotto ad avere uno strumento avanzato di conoscenza e difesa».
La partecipazione alla conferenza del 4 novembre è gratuita, previa registrazione qui: https://www.onewater.it/conferenza-4-novembre-2025. Qui invece il programma completo dell’appuntamento.