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Il Tar del Lazio conferma la multa da 5 milioni di euro a Eni per la pubblicità “Diesel+”

Legambiente, Movimento Difesa del Cittadino e Transport&Environment: «Sentenza storica. Era greenwashing»
 |  Green economy

Il TAR del Lazio  ha sancito oggi che l’utilizzo a fini promozionali del termine “green” nella campagna pubblicitaria del carburante Eni Diesel+ è ingannevole per cui è legittima la sanzione di 5 milioni di euro imposta dall’Antitrust.

ENI aveva presentato ricorso di Eni contro la sentenza del 15 gennaio 2020 che l’aveva condannata per “greenwashing” e pubblicità ingannevole in riferimento al biodiesel “Enidiesel+”, prescrivendo una ammenda pari al massimo pari a 5 milioni di multa.

Esultano Legambiente, Movimento Difesa del Cittadino e Transport&Environment  che nel febbraio 2019 avevano dato inizio al ricorso presso l’Autorità garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM) e che ora spiegano che  «Il TAR ha respinto il ricorso, confermando che “non è consentito nella comunicazione pubblicitaria considerare “green” un gasolio per autotrazione, ovvero un carburante che per sua natura è un prodotto altamente inquinante, né dichiarare che attraverso il suo utilizzo è possibile prendersi cura dell’ambiente”. Neppure un gasolio con una elevata componente di olio di palma, causa di deforestazione nel mondo. È una vittoria completa».

Le tre organizzazioni concludono: «Il gasolio da autotrazione non può essere considerato “green”, neanche se con componente bio all’olio di palma. Il Tribunale ci dà ragione: ora è il governo che deve limitare l’abuso di biocarburanti dannosi e le vendite di motori diesel».

Redazione Greenreport

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