La sostenibilità in Lucart continua a crescere, ai vertici del settore cartario
Lucart, la multinazionale toscana della carta, conferma la valutazione “Platinum” per il quarto anno consecutivo nel ranking di Ecovadis, l’agenzia indipendente leader mondiale nelle valutazioni di sostenibilità aziendale: si tratta del massimo livello del riconoscimento per la sostenibilità, a valle di un’analisi che prende in considerazione quattro aree fondamentali (ambiente, pratiche lavorative e diritti umani, etica e acquisti sostenibili).
Il punteggio complessivo maturato da Lucart è di 89/100, in crescita di 4 punti rispetto all’anno precedente, distinguendosi in particolare per la dimensione ambientale (96/100) e per la solidità delle proprie pratiche di responsabilità sociale e di catena di fornitura. Le valutazioni alla base del rating Ecovadis si fondano su standard internazionali di sostenibilità quali i dieci principi del Global compact dell’Onu, le convenzioni dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), gli standard Gri (Global reporting initiative), lo standard Iso 26000 e i principi Cers (Coalition for environmentally responsible economies).
In particolare, il rating Platinum viene conferito solo all’1% delle aziende valutate nel mondo da Ecovadis, ad oggi oltre 150.000 in più di 250 settori e 185 Paesi; un risultato che assume ancora più valore nel benchmark del settore cartario, dove Lucart si posiziona ai vertici di settore.
«Questo risultato è motivo di orgoglio per tutti noi e conferma la validità del percorso intrapreso – spiega Francesco Pasquini, ad di Lucart – Il riconoscimento di Ecovadis ci incoraggia a proseguire con determinazione nel nostro viaggio verso un modello di sviluppo sempre più sostenibile con l’impegno costante a migliorare le nostre performance e a mantenere una visione di lungo periodo, in linea con quanto presentato nel nostro ultimo Rapporto di sostenibilità».
Nel corso del 2024, Lucart – guardando all’intera filiera, cartaria e cartotecnica – ha infatti sfornato prodotti per 636.979 tonnellate, riducendo le emissioni di CO2 (387,53 Kg CO2/t prodotte, -3,43% sul 2023), il consumo d’acqua (9,43 mc/t prodotte), il consumo di energia specifico (7,07 GJ/t prodotte) e i rifiuti generati per tonnellata di carta prodotta (0,24 tonnellate), mentre cresce l’impiego di materie prime da riciclo (il 54% del totale) e l’avvio a recupero dei rifiuti (ora al 90,2%).
«In Lucart non rincorriamo la crescita a tutti i costi, ma uno sviluppo sostenibile e condiviso – spiegava Pasquini sulle nostre colonne in occasione della presentazione del XX Rapporto di sostenibilità, lo scorso giugno a Milano – Purtroppo, alcuni segnali istituzionali sembrano andare in direzione opposta, con arretramenti pericolosi. È grave: le imprese che credono nel cambiamento meritano stabilità e strumenti per accelerarlo». Anche perché è dalla sostenibilità che oggi arrivano gli elementi di competitività per le imprese.
Sotto questo profilo, il gruppo Lucart ha consolidato il proprio impegno verso la decarbonizzazione aderendo alla Science based target initiative (Sbti) con l’obiettivo di sviluppare una strategia di riduzione delle emissioni di gas serra basata sulle più recenti evidenze scientifiche e validata da un organismo terzo. Entro la fine del 2025 Lucart presenterà target di riduzione specifici per le emissioni dirette (Scopo 1), indirette da energia acquistata (Scopo 2) e indirette lungo la catena del valore (Scopo 3).
In parallelo, Lucart ha ufficialmente sottoscritto il Codice di condotta Amfori-Bsci (Business social compliance initiative), rafforzando il proprio impegno a garantire diritti umani, condizioni di lavoro dignitose e trasparenza lungo tutta la catena di fornitura.