Il Papa contro «un’economia che uccide» a colpi di disuguaglianza. In Europa i super-ricchi guadagnano oltre 2 miliardi al giorno
«Il deterioramento dell’ambiente e quello della società colpiscono in modo speciale i più deboli del pianeta». Parola di Leone XIV, che ha pubblicato oggi la sua prima esortazione apostolica (Dilexi te, ti ho amato), prendendo le mosse dall’ultima enciclica di Papa Francesco, Dilexit nos.
L’intenzione del pontefice è quella di «continuare a denunciare la “dittatura di un’economia che uccide” e riconoscere che mentre i guadagni di pochi crescono esponenzialmente, quelli della maggioranza si collocano sempre più distanti dal benessere di questa minoranza felice. Tale squilibrio procede da ideologie che difendono l’autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria. Perciò negano il diritto di controllo degli Stati, incaricati di vigilare per la tutela del bene comune».
«Ci sono regole economiche che sono risultate efficaci per la crescita, ma non altrettanto per lo sviluppo umano integrale – osserva il papa nell’esortazione apostolica – È aumentata la ricchezza, ma senza equità, e così ciò che accade è che nascono nuove povertà. Quando si dice che il mondo moderno ha ridotto la povertà, lo si fa misurandola con criteri di altre epoche non paragonabili con la realtà attuale. Infatti, in altri tempi, per esempio, non avere accesso all’energia elettrica non era considerato un segno di povertà e non era motivo di grave disagio. La povertà si analizza e si intende sempre nel contesto delle possibilità reali di un momento storico concreto».
Parole che pesano come pietre (anche) nel contesto europeo, dove il patrimonio complessivo dei miliardari dell'Ue è aumentato di 405 miliardi di euro in soli sei mesi quest'anno, l'equivalente di oltre due miliardi di euro al giorno, come emerge dal nuovo rapporto di Oxfam Un'agenda europea per tassare i super ricchi, pubblicato in vista della riunione dei ministri delle finanze europei in agenda domani per discutere le modalità di finanziamento del bilancio dell'Ue.
Oggi l'Ue conta 487 miliardari, 39 in più rispetto al 2024; solo nell'ultimo anno, in media, è nato un nuovo miliardario ogni 9 giorni nell'Ue. Nel complesso, i 3.600 europei più ricchi (lo 0,001% della popoplazione) detengono oggi la stessa ricchezza dei 181 milioni più poveri, ovvero l'equivalente delle popolazioni di Germania, Italia e Spagna messe insieme.
«L'Europa sta sfornando miliardari a un ritmo record, mentre milioni di europei faticano ad arrivare a fine mese – spiega Chiara Putaturo, esperta fiscale di Oxfam per l'Ue – Questa disuguaglianza non è casuale, è intenzionale».
Il rapporto mostra infatti come decenni di politiche fiscali siano state truccate per favorire i super-ricchi, a discapito della gente comune. Dagli anni '80, i governi dell'Ue hanno ridotto le tasse per i super-ricchi e le aziende, facendo invece affidamento su imposte pagate principalmente dai cittadini europei comuni, come le imposte sui salari e sui consumi. Risultato? Oggi 8 euro su 10 di entrate fiscali nell'Ue provengono da imposte pagate principalmente dai cittadini europei. L'imposta sul reddito delle società, ovvero l'imposta che le aziende pagano sui loro utili, rappresenta solo il 9%, mentre le imposte sul patrimonio solo lo 0,4%.
Mentre la ricchezza è esplosa nelle mani di pochissimi, i governi europei sono diventati relativamente più poveri, con la maggior parte della nuova ricchezza che è finita nelle tasche dei privati anziché nei bilanci pubblici. Negli anni '90, i governi possedevano circa il 10% della ricchezza totale, ora ne detengono quasi la metà, appena il 6%. Sulla base degli ultimi dati disponibili, Oxfam stima che se i governi avessero mantenuto tale quota, i paesi dell'Ue avrebbero avuto a disposizione 3,6 trilioni di euro in più nel 2023 da investire nei servizi pubblici. «La torta è diventata più grande, ma la fetta del governo si è ridotta, lasciando meno fondi per scuole e ospedali e accumulando debiti sulle generazioni future – sottolinea Putaturo – mentre una maggiore quantità finisce nelle mani dei super-ricchi. La ricchezza non sta sgocciolando verso il basso, ma sta esplodendo verso l'alto».
Che fare? Secondo Oxfam, un'imposta patrimoniale a livello europeo fino al 5% per milionari e miliardari potrebbe generare 286,5 miliardi di euro all'anno, da poter impiegare per servizi pubblici e investire nella transizione ecologica. Anche in Italia, il 7% più ricco ha un'aliquota fiscale effettiva media del 32,5% sul proprio reddito, rispetto al 50% della persona media: il sistema fiscale italiano è regressivo (in barba all’articolo 53 della Costituzione), mentre se fosse applicata una patrimoniale anche solo all’1% più ricco – cioè a chi possiede almeno 1,7 milioni di euro di patrimonio – si otterrebbe un gettito addizionale di circa 30 miliardi di euro, per finanziare il green deal e migliorare la coesione sociale.