Lagarde: «L’Ue punti sulle rinnovabili, mettiamo fine alla dipendenza da gas e petrolio importati»
«Molti paesi si trovano ad affrontare un compromesso sempre più difficile tra tre obiettivi chiave della politica energetica. Abbiamo bisogno di energia sicura, perché la realtà geopolitica è cambiata. Abbiamo bisogno di energia sostenibile, perché la realtà climatica non è cambiata. E abbiamo bisogno di energia accessibile sia alle famiglie che alle imprese. Solo l’energia pulita ha il potenziale per raggiungere tutti e tre gli obiettivi». La presidente della Bce, Christine Lagarde, partecipa alla Conferenza sul clima organizzata dalla banca centrale norvegese (Norges Bank) a Oslo e in un lungo intervento illustra tutti i motivi per i quali l’Unione europea deve investire maggiormente, e in tempi rapidi, sulle rinnovabili.
Il ragionamento parte dal fatto che negli ultimi anni il mondo è cambiato radicalmente: «Stiamo assistendo a una crescente negazione della crisi climatica e a una reazione negativa nei confronti delle iniziative ecologiche. La guerra in Ucraina ha ulteriormente messo in luce le dipendenze energetiche dell'Europa come vulnerabilità strategiche, facendo aumentare i prezzi del gas dopo l'interruzione delle forniture dal gasdotto russo. Di conseguenza, i prezzi dell'energia sono aumentati notevolmente, poiché il gas rimane il fattore che determina il prezzo marginale nel mercato energetico dell'UE per la maggior parte del tempo. Ciò ha pesato fortemente sulla competitività delle aziende europee e ha fatto aumentare le bollette delle famiglie».
Lagarde insiste sul fatto che l'Europa ha bisogno di energia «sicura», «sostenibile», «accessibile» e che è arrivato il momento di imprimere una svolta politica a livello comunitario. Ricorda che dopo l'invasione della Russia ai danni dell'Ucraina l'inflazione energetica nell'area dell'euro è salita al 37% nel 2022, spingendo l'inflazione complessiva al livello record dell'8,4% in quell'anno, e che l'impennata dei prezzi dell'energia ha portato a una seconda conseguenza: un impatto negativo duraturo sulla competitività europea: «Sebbene la fase acuta dello shock energetico sia ormai superata, la nuova realtà geopolitica ha lasciato un'impronta duratura sui costi energetici dell'Europa, indebolendone la posizione rispetto ad altre regioni. I prezzi dell'elettricità nell'Ue rimangono circa due volte e mezzo più alti rispetto agli Stati Uniti, mentre quelli del gas sono quasi quattro volte più alti».
Per la presidente della Bce, l'unica strada percorribile per l'Europa per far fronte a questa situazione è investire sull'energia pulita: «In primo luogo, le energie rinnovabili, insieme ad altre tecnologie pulite per la produzione di elettricità, sono fondamentali per qualsiasi piano credibile volto a ridurre l'impatto dei cambiamenti climatici. In secondo luogo, le energie rinnovabili offrono un livello di indipendenza energetica che, data la nostra mancanza di risorse naturali, l'Europa non potrebbe mai raggiungere con i combustibili fossili importati. In terzo luogo, poiché il costo marginale dell'elettricità rinnovabile è vicino allo zero, un sistema basato in gran parte sulle energie rinnovabili dovrebbe in ultima analisi far diminuire i prezzi dell'energia».
Ovviamente, sottolinea Lagarde, la transizione verso le energie rinnovabili richiede ingenti investimenti in nuove capacità di generazione e nella modernizzazione delle reti. La Commissione europea stima che ciò richiederà un investimento annuo di quasi 150 miliardi di euro. Alcuni dei costi associati alla transizione, come gli investimenti necessari, saranno inevitabili, aggiunge. E se consideriamo la decarbonizzazione dell'industria, dei trasporti e dell'approvvigionamento energetico, il fabbisogno finanziario per la transizione verde è enorme, stimato in 1.200 miliardi di euro all'anno, sottolinea. «Ma se creiamo le condizioni ideali affinché tali investimenti possano prosperare, potremo garantire che la transizione rimanga economicamente vantaggiosa». E conclude così: «L'Europa deve ora decidere. O rimaniamo con uno status quo insostenibile e costoso, oppure creiamo un ambiente in grado di sbloccare gli investimenti necessari per un'energia sostenibile, sicura e accessibile. Sono fiducioso che l'Europa sceglierà saggiamente».