
Piano nazionale per la qualità dell’aria, dal Governo 2,4 miliardi di euro contro l’inquinamento

Il Consiglio dei ministri ha adottato il Piano di azione nazionale per il miglioramento della qualità dell’aria, frutto del lavoro dell’apposita Cabina di regia istituita presso la presidenza del Consiglio e di un percorso condiviso con Regioni e Ministeri competenti.
Con una dotazione complessiva di circa 2,4 miliardi di euro – di cui 1,7 miliardi stanziati dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) – il Piano prevede interventi in quattro ambiti principali: dalla promozione di tecniche a minore impatto emissivo in agricoltura agli investimenti per la mobilità sostenibile; dalla promozione di impianti più efficienti nel riscaldamento civile fino a campagne di comunicazione mirate rivolte ai cittadini.
Qualche esempio? Tra le misure più significative, sono previsti programmi del Mase 800 milioni di euro, destinati ai Comuni per progetti su casa-scuola, casa-lavoro, trasporto pubblico locale e sharing mobility; uno sconto sugli oneri di sistema elettrici per incentivare il cold ironing nei porti, riducendo le emissioni delle navi in sosta; il rafforzamento dei controlli sull’utilizzo di impianti domestici obsoleti a biomassa.
«È un piano ambizioso ma realistico – dichiara il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto – che punta a conciliare tutela della salute, sostenibilità ambientale e compatibilità economico-finanziaria. Una risposta concreta alle sfide europee e un segnale chiaro ai cittadini e alle imprese: migliorare la qualità dell’aria è un impegno comune e non più rinviabile».
Non tutta la maggioranza di Governo sembra però dello stesso avviso, perché due settimane fa la Lega ha avanzato un emendamento per rimandare al 2026 lo stop previsto dal 1° ottobre per le auto diesel Euro 5 nelle città con oltre 30mila abitanti in Pianura padana: eppure era stato approvato proprio dal Governo Meloni nel 2023.
Ogni anno in Italia muoiono 15mila persone per le emissioni inquinanti legate al comparto dei trasporti, gran parte delle quali nel nord Italia, ma si tratta di una frazione del totale: a documentare l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute è la stessa Agenzia europea dell’ambiente (Eea), che mostra come l’Italia svetti ancora in testa tra i Paesi più inquinati dell’Ue con 48.600 morti l’anno per inquinamento da Pm2.5, 13.600 decessi prematuri da O3 e 9.600 da NO2.
