
Oltre tremila fusti di scorie nucleari mappati sui fondali dell’Atlantico: «Per ora zero anomalie radioattive»

Una missione scientifica internazionale avviata con l’obiettivo di mappare i barili contenuti rifiuti radioattivi situati nelle profondità dell’Oceano Atalantico sta dando i primi risultati. Come riferiscono le agenzie di stampa Ansa e Agence France-Presse, sono stati da poco individuati oltre 3.000 fusti pieni di scorie radioattive nel mezzo dell’Atlantico. Una parte di essi, viene anche riferito, sono in pessimo stato, ma non sono state osservate anomalie radioattive significative. «Ci sono fusti praticamente intatti e altri estremamente degradati», ha affermato Patrick Chardon, corresponsabile della missione Noddsum, rientrato a Brest, in Francia, dopo una campagna in mare durata un mese, mentre venivano scaricate le migliaia di campioni scientifici raccolti dagli abissi. La missione si è svolta dal 15 giugno all’11 luglio per mappare i siti principali dei barili sommersi e studiare le loro interazioni con la biodiversità marina. Ci sarà poi una seconda missione che si concentrerà sulle immediate vicinanze dei barili individuati finora.
Come si legge sul sito web del Centre National de la Recherche Scientifique (Cnrs), tra il 1946 e il 1993, oltre 200.000 fusti pieni di scorie radioattive furono scaricati nella pianura abissale dell'Oceano Atlantico nord-orientale, in acque internazionali, a una profondità di oltre 4.000 metri. Tra i Paesi che hanno abbandonato barili carichi di rifiuti radioattivi in questa zona dell’Atlantico ci sono l’Italia, la Germania, il Belgio, la Francia, i Paesi Bassi, il Regno Unito, la Svezia e la Svizzera.
«Non abbiamo idea di cosa contenessero. All'epoca non c'era tracciabilità», sottolinea Chardon, aggiungendo che si ritiene si tratti di scorie di bassa attività, come rifiuti di laboratorio, fanghi di trattamento o tubazioni contaminate. Lo spazio vuoto rimasto nei fusti fu riempito con cemento o bitume. Solo l'ex Unione Sovietica e gli Stati Uniti hanno scaricato altri tipi di scorie radioattive, come i contenitori dei reattori nucleari, alcuni dei quali contengono combustibile nucleare, secondo l'Agenzia francese per la gestione dei rifiuti radioattivi (Andra). La Convenzione di Londra del 1993 ha vietato lo scarico di scorie radioattive in mare, garantendo un monitoraggio periodico dei fusti già inabissati.
Tra gli strumenti dispiegati dalla missione Noddsum ci sono robot autonomi per la mappatura sonar, la batimetria e la fotografia, le apparecchiature per il campionamento dell’acqua e dei sedimenti, e anche trappole per pesci per studi biologici.
