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Inquinamento da mercurio, la Cina accelera sull’attuazione della Convenzione di Minamata

La traiettoria di Pechino dimostra che la transizione verso un’economia “mercurio-free” è in corso, ma richiede investimenti tecnologici, coordinamento istituzionale e coerenza normativa
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

WUHAN - La Cina ha introdotto nuovi divieti su prodotti al mercurio dal 2025, ma restano sfide in settori chiave. Il punto di partenza è «proteggere la salute umana e l’ambiente dai danni del mercurio richiede impegni concreti e continui», come ha affermato più volte il segretariato della Convenzione di Minamata.

Dal Giappone a Pechino: una Convenzione globale

Nel 2013, a Kumamoto, in Giappone, è stata adottata la Convenzione di Minamata sul mercurio, il primo accordo internazionale legalmente vincolante per ridurre e, dove possibile, eliminare le emissioni e l’uso di una specifica materia chimica, ossia il mercurio. L’intesa è entrata in vigore il 16 agosto 2017.

La ratifica e l’entrata in vigore in Cina

Occorre sottolineare che la Cina ha firmato la Convenzione il 10 ottobre 2013 e l’ha ratificata il 31 agosto 2016. Dal 16 agosto 2017 l’accordo è pienamente applicato nel Paese, con estensione anche alle regioni amministrative speciali di Hong Kong e Macao.

Norme più severe su otto categorie di prodotti

Nel novembre 2024 il Ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente cinese ha annunciato il divieto di produzione, importazione ed esportazione di ben otto categorie di prodotti contenenti un notevole ammontare di mercurio, tra cui:

  • Lampade fluorescenti compatte;
  • Pompe a vuoto al mercurio;
  • Pellicole e carte fotografiche;
  • Propellenti per satelliti e veicoli spaziali.

Da porre in evidenza è che il divieto entrerà in vigore il 31 dicembre 2025. Inoltre, lo stesso Ministero vieta anche l’uso di amalgama dentale in minori di 15 anni, donne in gravidanza e in allattamento, salvo casi medici eccezionali.

I nodi ancora irrisolti

Nonostante i progressi, restano questioni aperte:

Questioni sugli emendamenti internazionali

È interessante notare come la Cina, precisamente nel 2023, ha notificato all’ONU la propria impossibilità ad accettare un emendamento all’Allegato A della Convenzione, salvo poi ritirarla. Nel 2025 ha però comunicato una nuova impossibilità ad accettare modifiche agli Allegati A e B.

Una corsa a ostacoli

La traiettoria cinese dimostra che la transizione verso un’economia “mercurio-free” è in corso, ma richiede investimenti tecnologici, coordinamento istituzionale e coerenza normativa. La sfida resta aperta, ma la direzione è tracciata in attesa della sesta riunione della Conferenza delle Parti (COP 6) della Convenzione di Minamata che si terrà a Ginevra nel Novembre 2025.

Giuseppe Poderati

Giuseppe Poderati è professore di Lingua e Cultura Italiana presso la Hubei University of Economics in Cina con focus su eco-linguismo. Laureato con lode in Giurisprudenza presso l’Università LUMSA, ha arricchito il suo percorso formativo partecipando a un programma di scambio internazionale presso la SUNY - State University of New York e il Center for Italian Studies. Giuseppe ha proseguito gli studi con corsi post-laurea in Business Internazionale, Politiche Pubbliche nell’Euro-Mediterraneo, ASEAN e Diritto Internazionale e Comparato, frequentando prestigiose istituzioni come il Graduate Institute di Ginevra e la National University of Singapore. Durante la sua carriera accademica, è stato visiting scholar presso il Max Planck Institute e l’Università di Palermo. Autore di numerosi articoli scientifici, Giuseppe ha completato un dottorato di ricerca in Diritto Ambientale presso la Wuhan University, consolidando il suo profilo di studioso internazionale e collaborando con altre università e organizzazioni.