Il decreto Terra dei fuochi è legge. Legambiente: «Ottima notizia, ma resta il nodo risorse per le bonifiche»
Il decreto Terra dei fuochi è legge. L’approvazione definitiva è stata salutata con soddisfazione dalla premier Giorgia Meloni, che in una nota ha assicurato: «Continuiamo a lavorare, sia sul fronte della repressione che su quello delle bonifiche, per sconfiggere la criminalità organizzata e per costruire un'Italia più sicura e pulita».
Il via libera al provvedimento viene commentato con parole positive anche da Legambiente, che parla sì di «ottima notizia» e però proprio sul tema delle bonifiche solleva una serie di questioni, soprattutto sul fronte delle risorse messe a disposizione per questo obiettivo. Spiega il presidente dell’associazione ambientalista, Stefano Ciafani: «Il decreto prevede finalmente pene più severe per contrastare il mercato criminale dei rifiuti, come richiesto da tempo da Legambiente, di fronte ai dati crescenti dell'illegalità segnalati con il Rapporto Ecomafia. Si tratta di un passo importante a livello nazionale ma servono più risorse per garantire piena ecogiustizia a quei territori campani per troppo tempo martoriati da ecomafiosi e camorra, dove le bonifiche faticano ad arrivare. Legambiente, in audizione e attraverso le note inviate alla commissione Giustizia del Senato, ha contributo ad evitare tentativi di depotenziare l’efficacia delle nuove sanzioni contro abbandoni, discariche abusive e spedizioni illegali di rifiuti».
Ed ecco il punto sulle risorse per le bonifiche di cui si accennava all’inizio: «Resta aperto il tema delle risorse insufficienti per le bonifiche da fare nella Terra dei Fuochi – sottolinea Ciafani – perché 15 milioni di euro destinati, per il 2025, agli interventi nelle discariche e nei siti contaminati affidati al commissario unico Vadalà rappresentano solo il 50% di quelle necessarie, secondo la struttura commissariale, a rimuovere le oltre 30mila tonnellate di rifiuti abbandonate nella "Terra dei fuochi". Per questo - conclude Ciafani - oggi lanciamo un appello a Governo e Parlamento affinché si impegnino a garantire quanto prima le risorse necessarie insieme a una programmazione puntuale per dare a questi territori ecogiustizia e un nuovo futuro».