
Riciclo assorbenti e tessile, Fortini: a Capannori cantiere al via «quanto prima» per i fondi Pnrr

Dopo un lungo quanto complesso iter autorizzativo, nei giorni scorsi è arrivato l’atteso rilascio dell'autorizzazione – a valle della Conferenza dei servizi convocata dalla Regione Toscana – necessaria per realizzare a Capannori (LU) un nuovo quanto innovativo polo di riciclo dedicato ai prodotti assorbenti e al tessile. Questi due nuovi impianti, finanziati dal ministero dell’Ambiente con fondi Pnrr, sorgeranno nell’area di Salanetti e potranno permettere di ridurre i conferimenti in discarica massimizzando al contempo il recupero di materia, costruendo sinergie importanti con le filiere produttive del tessile, del cartario e non solo.
Ne abbiamo parlato con Daniele Fortini, presidente della società interamente pubblica (Retiambiente) che ha in carico la gestione dei servizi d’igiene urbana nell’area dell’Ato Toscana Costa, all’interno della quale ricade anche Capannori.
Intervista
Presidente Fortini, come avete accolto la notizia? Era un esito che immaginavate?
«Il rilascio dell’autorizzazione alla costruzione di due impianti (allocati nello stesso stabilimento) a Capannori, finalizzati al recupero di materia dai pannolini e dai tessuti è un fatto molto importante per il nostro territorio, virtuoso nella raccolta differenziata, ma povero di impianti di valorizzazione delle risorse che i cittadini ci affidano. L’iter è stato lungo e complesso, ma ciò ha contribuito a migliorare il progetto e riscontrare positivamente sollecitazioni tecniche ragionevoli. Siamo molto soddisfatti e ringraziamo la Regione per la severità con cui ci ha spinto a perfezionare la proposta, l’Ato Toscana Costa per la sapiente regia e il Comune di Capannori che, con il sindaco Del Chiaro in primis, è stato protagonista dell’iniziativa. Abbiamo allestito una squadra tecnica di altissimo profilo, perciò eravamo certi di un esito positivo».
Quali saranno i prossimi fino all'avvio dell'impianto? Ritiene che ci siano comunque i tempi – nonostante il lungo autorizzativo per sfruttare i finanziamenti ottenuti grazie al bando Pnrr – a cui Retiambiente è stata ammessa?
«Il 25 luglio abbiamo ricevuto la visita della task force ministeriale che sorveglia i progetti finanziati dal Pnrr. L’incontro è stato molto utile e costruttivo, concludendosi col convincimento che rispetteremo i tempi imposti dal Pnrr, e che i finanziamenti saranno incamerati senza problemi. Nelle prossime settimane perfezioneremo tutti gli atti per l’avvio del cantiere, che desideriamo aprire quanto prima».
Ci sono altri impianti finanziati dal Pnrr per Retiambiente che vedranno l'avvio dei lavori nelle prossime settimane?
«Oltre che per Capannori, abbiamo ricevuto un finanziamento Pnrr per un impianto che realizzeremo a Cecina per il recupero di posidonia spiaggiata e terre di spazzamento delle strade. Anche questo sarà un impianto importante, che ci consentirà di riciclare rifiuti ora destinati fuori dal nostro Ato oppure allo smaltimento. Per gli impianti di Capannori e Cecina abbiamo ottenuto, complessivamente, circa 25 milioni di euro a fondo perduto dal Pnrr. Avremo moderni impianti di riciclaggio che non graveranno sulla Tari, e questo è un altro motivo di soddisfazione».
La Toscana costiera, prima in Toscana sulle raccolte differenziate, sta sviluppando anche l'impiantistica: quali sono i prossimi obiettivi per ridurre l'esportazione di rifiuti in altre regioni?
«Grazie all’impegno costante dei Comuni e alla diligenza delle nostre comunità, l’Ato costa supererà il 73% di raccolta differenziata nel 2025. Un risultato eccellente, eppure migliorabile. Ma questi risultati eccellenti non producono risparmi per i cittadini se il valore del riciclo è del reimpiego è consegnato a chi ha gli impianti, tutti fuori dal nostro territorio. Perciò dobbiamo trattenere la risorsa rifiuti dentro i nostri confini ed estrarne quanti più vantaggi possibile, sia ecologicamente che economicamente. Altri impianti sono, quindi, in fase avanzata di progettazione – sia per il riciclo di matrici provenienti dalla differenziata e sia per i rifiuti indifferenziati. Portare a valore ambientale ed economico il trattamento dei rifiuti residui non riciclabili è, per noi, una scelta dirimente. Per questo siamo perfettamente allineati col Piano regionale per l’economia circolare (Prec) e ovviamente con la disciplina del pacchetto europeo».
